“In Sardegna è emersa una situazione gravissima degli ospedali. Quello che la Giunta ha celato per settimane è apparso, finalmente, chiaro a tutti: con questi dati di contagio, di ricovero e di necessità di ricorrere alle terapie intensive il sistema sardo è destinato in pochi giorni ad arrivare al collasso. E forse c’è già arrivato”. Lo scrive Francesco Agus, consigliere dei Progressisti in Consiglio regionale.

“In questi incontri avvenuti prima dell’ultimo DPCM – si legge – il comitato tecnico scientifico della Regione ha suggerito alla politica regionale una strada: didattica a distanza per scuole superiori e università, divieto di assembramenti, riduzione dell’orario di apertura di ristoranti e bar (sino alle 20/21). Abbiamo fatto presente come, ancora una volta, nell’impossibilità di fare i controlli si pensasse di attuare misure vessatorie soprattutto per chi in questi mesi ha rispettato le regole e si è adeguato ai protocolli. Che decisioni come questa andassero accompagnate da incentivi credibili ed effettivamente erogabili. E che si stava intervenendo con grave ritardo dopo aver sottovalutato per settimane la crisi sanitaria”.

“L’opinione della Giunta – scrive ancora il consigliere di opposizione – era in linea con quella espressa dal comitato scientifico anche se, a differenza di quasi tutte le forze politiche, non ha mai nascosto il ragionamento in merito a un lockdown molto più severo, mettendo in conto addirittura la chiusura completa delle attività di somministrazione, seppur a tempo limitato (15 giorni). Nei giorni successivi, con l’ultimo DPCM decisioni simili a quelle suggerite dal comitato scientifico regionale sono state applicate a tutto il territorio nazionale, permettendo però alle regioni di derogare in base “all’andamento della curva epidemiologica e all’individuazione di protocolli necessari a prevenire il contagio”.

“Ora apprendiamo dalla stampa che il Presidente della Regione avrebbe cambiato idea rispetto alla settimana scorsa e ci sarebbe la volontà di derogare al DPCM. Spero solo, per il bene di tutti, che dietro a una scelta simile non ci sia solo sterile e dannosa propaganda.
Voglio sperare, invece, che la Giunta regionale sia in possesso di nuove informazioni circa la diffusione del contagio. Nuovi dati, nuovi stime e nuovi protocolli di sicurezza e di controllo. Una mutata convinzione del comitato tecnico. Solo così potrei capire un così repentino cambio di linea a pochi giorni di distanza”.