“La situazione a Isili è preoccupante. Abbiamo circa un centinaio di casi e i dati, per l’imminente futuro, non sono certo rassicuranti”.

Non nasconde le criticità dovute al contagio il sindaco Luca Pilia, che descrive per il paese del Sarcidano “in una situazione di emergenza che non può essere lasciata alla gestione delle Amministrazioni Comunali. Nonostante la disponibilità del personale sanitario dell’ATS a livello locale, c’è una disorganizzazione che non aiuta ad affrontare l’emergenza”.

“Le Amministrazioni comunali – scrive il primo cittadino – non riescono a mettersi in contatto con i vertici dell’ATS, ricevono sempre più spesso comunicazioni con dati non aggiornati o errati. Anche i cittadini positivi in isolamento hanno gravi difficoltà a comunicare con l’ATS: ritardi nel ricevimento degli esiti e delle certificazioni riguardanti i tamponi, mancanza di comunicazioni ai positivi che presentano sintomi, incertezza sulle date di esecuzione dei tamponi. E’ una situazione ingestibile”.

“Da ieri – conclude Pilia – quando la situazione si è ulteriormente aggravata, ho provato a contattare l’ATS diverse volte per adottare misure coordinate e mirate per arginare l’emergenza. Non ho avuto risposta. Un atteggiamento inconcepibile che potrebbe far degenerare la situazione. Il nostro Comune purtroppo ha già pagato un caro prezzo durante questa emergenza. Vogliamo evitare che si ripetano altre tragedie. Questa critica situazione ha bisogno di un costante monitoraggio da parte dell’azienda sanitaria, con interventi rapidi di mappatura. Ho adottato misure restrittive come la chiusura di scuole di ogni ordine e grado, bloccato le udienze del giudice di pace, vietato il mercato settimanale, chiuso il cimitero, precluso manifestazioni. Serve però il necessario e rapido intervento dell’azienda sanitaria”.