“Mancano medici anestesisti rianimatori al Mater Olbia ospedale Covid? Nessun problema: li prendiamo dall’ospedale Brotzu di Cagliari”. Con queste parole, Rossella Pinna, in quota Partito democratico in Consiglio regionale, denuncia quanto scritto “nell’ avviso per manifestazione di interesse pubblicato sul sito dell’ARNAS Brotzu”.

E prosegue: “Qualcuno potrebbe pensare ad uno scherzo, purtroppo non lo è”. Come riportato da Rossella Pinna, nell’ avviso si legge ‘Su richiesta dell’assessorato Regionale Igiene e sanità, DEVE INVIARE per 30 giorni un dirigente medico di anestesia e rianimazione in comando presso l’Ospedale Mater Olbia, per ragioni di interesse regionale legate all’attuale stati di emergenza pandemica’.

“Forse al Brotzu c’è un esubero di anestesisti e nessuno ce l’ha mai detto?” si domanda. “Forse le attività al Brotzu si sono fermate ? Le segnalazioni delle criticità invece sono quotidiane, negli ospedali sardi e anche al Brotzu, si va avanti in attività aggiuntiva da parte del personale per coprire soprattutto le urgenze degli interventi in ortopedia a seguito della chiusura di S.S. Trinità e dell’Ospedale Marino. Inoltre, anche al Brotzu pur essendo presidio NO COVID, da alcuni giorni si gestisce fuori dalla rianimazione un paziente positivo al virus e gravemente sintomatico”.

“Non capisco perciò la ratio di una decisione di tal genere – lamenta – e soprattutto perché sia l’assessorato a pretendere di spostare ad altro presidio privato convenzionato, o volontariamente o per cooptazione a turno, medici anestesisti da un’azienda sanitaria così importante e come altre in forte criticità per carenza di personale dedicato. E questo dopo che già altri due medici anestesisti rianimatori della stessa équipe sono stati già trasferiti, in comando, a Lanusei per poter garantire la funzionalità delle sale operatorie e della rianimazione di quel nosocomio”.

E circa i dodici posti di terapia intensiva al Brotzu, l’esponente del Pd scrive: “non ci risulta siano mai state attivati e allestiti al terzo piano e, soprattutto, vorremmo capire se c’è in numero sufficiente, il personale formato e dedicato per gli ulteriori posti o se si confidi sul dono dell’ubiquità”.

E si rivolge all’assessore alla Sanità: “Ci dica l’Assessore Nieddu il perchè di questa scelta e se il Mater Olbia, identificato come Ospedale covid sia operativo e funzionalmente autonomo oppure se la funzionalità del reparto dedicato ai pazienti positivi dipende dalle disponibilità degli operatori, già oberati e in numero carente, del servizio pubblico. E dato che la Regione paga una convenzione perché il sistema sanitario pubblico deve fornire al privato anche i medici anestesisti in prestito? E’ evidente che l’organizzazione dell’emergenza abbia necessità di un urgente cambio di passo”.

Il post di Rossella Pinna