Non pensavo fosse possibile che sulla spinta di movimento d’attempati e datati artisti, distanti dalle masse e dalle reali problematiche di questo tempo, Joe Biden la spuntasse su Donald Trump, e vi dico la verità, mi dispiace. Pensare che in questo momento stiano festeggiando artisti come Sean Scully, sostenuti da intellettuali, critici e addetti ai lavori, che hanno osteggiato Trump durante queste elezioni, con azioni come il dipingere quadrati neri su strisce colorate per allertarci sull’ascesa dei fascismi e del Covid 19 portatore di morte, non mi rallegra.

Il situazionismo politico di Donald Trump Presidente mi divertiva, negava e affrontava il Covid 19, negava il sistema dell’arte leggendolo come una macchina per fare soldi sul nulla col niente. Trump per alimentare fondi e risorse pubbliche non ha scatenato nessuna guerra in giro per il globo a nessun stato canaglia. Trump ha difeso l’arte pubblica monumentale quando sotto attacco della piazza (o dei mercati?). Trump ha letto sempre gli scontri tra l’estrema destra e l’estrema sinistra demonizzando le due visioni estreme. I suoi eccessi verbali e comportamentali mi sono sembrati quelli che da sempre caratterizzano gli States, io non ho mai visto in questa vita, un presidente degli Stati Uniti che non amasse la bella vita.

Io (se è vero che siamo tutti americani) avrei votato Donald Trump, un personaggio come Donald Trump in una realtà periferica come quella di Cagliari, sarebbe stato più funzionale per fare nascere una pubblica Accademia d’Alta Formazione Artistica, Joe Biden mi sembra un ritorno al passato, al classico che nel mondo dell’arte e della cultura utilizza il pubblico per un tornaconto privato. Joe Biden mi fa pensare a quella visione dell’arte fondata su fondi destinati a Associazioni che impoveriscono le istituzioni, quando le coperte economiche sono corte se i fondi sull’arte li destini all’associazionismo rendi sempre più precarie le istituzioni portando le istituzioni a perdere autonomia e a comportarsi come fossero associazioni, le istituzioni precarie sono facilmente demolibili e rimovibili per esigenze di mercato, e a Cagliari un’istituzione pubblica d’Alta Formazione Artistica non c’è mai stata.

Trump mi ha divertito, mai prima di lui, un Presidente nella storia degli States, aveva manifestato sulla storia dell’arte nord americana, un punto di vista da Europeo, ha negato l’idea dell’arte e della cultura nord americana d’avanguardia costruita durante la guerra fredda culturale, quella che ha imposto su scala globale Pollock, De Kooning, Rauschenberg, Oldenburg o chi volete voi, l’unico artista che Trump ha riconosciuto tra un tweet e l’altro è Andy Warhol, nel nome dell’avere dichiarato che l’arte nordamericana sia solo mercato.

Mi chiedo quindi, chi esulta per la vittoria di Joe Biden da Cagliari, sta esultando perché idealmente proietta con questa vittoria una rivalsa verso Truzzu e Solinas colpevoli come Trump di non attenzionare l’arte e la cultura residente? Sul serio con riferimenti politici come Joe Biden, si può sognare una Cagliari con una sua pubblica Accademia di Belle Arti? Perché il reale problema artistico di Cagliari è che nel 2020 è l’unica città metropolitana Occidentale ancora priva di una pubblica Accademia di Belle Arti, non certo la lotta per sopravvivere delle associazioni sui fondi destinati all’arte e alla cultura.

Mimmo Di Caterino