Il Comune di Cagliari è stato ufficialmente diffidato dall’utilizzare nei propri atti i nomi “Premio Navicella d’argento” o “Premio Navicella Sardegna” dall’associazione Sardegna Oltre il Mare: è questo l’ultimo atto di una vicenda dai contorni nebulosi su cui Camilla Soru e Francesca Mulas, consigliere dell’opposizione in Consiglio comunale, stanno da giorni chiedendo chiarezza.

Il focus è il contributo che il Comune di Cagliari ha concesso all’associazione Atlantide sul bando per i contributi alle attività culturali e di spettacolo pubblicato nel luglio scorso. Atlantide ha presentato un progetto dal titolo “Premio Navicella d’argento – 19° anno”: tre serate a dicembre  al Teatro Lirico di Cagliari con, tra gli ospiti, i giornalisti Sergio Frau e Roberto Giacobbo, i Tamburini di Oristano, il Circolo sardo di Buenos Aires, il Coro di Sinnai. Un progetto che la commissione incaricata di valutare le domande ha premiato con un punteggio di 69,62/100, il quinto più alto su 21 idonei, e un contributo di 20.886 euro.
Ma ci sono alcuni aspetti sul progetto poco chiari, come sottolineano le consigliere, e l’uso del nome, già registrato dall’associazione Sardegna Oltre il Mare che oggi diffida il Comune di Cagliari con una lettera inviata a sindaco, assessorato alla Cultura, segretario e direttore generale, non è l’unico.

“Atlantide è stata fondata nel 2009 dall’attuale assessora alla Cultura Paola Piroddi –  sottolineano Mulas e Soru, componenti della Commissione Culltura – e se oggi il presidente e rappresentante legale è Venanzio Corrias, fino a pochissimo tempo fa presidente era proprio l’assessora.

Atlantide inoltre è rimasta inattiva dal 2013 a oggi ma ricompare proprio per chiedere un contributo al Comune dopo il cambio del Consiglio direttivo”.

“Il parere delle commissioni che valutano i progetti è insindacabile – sottolineano le consigliere – resta il fatto che è quanto meno inopportuno che un’associazione fondata e fino a poco tempo fa presieduta dall’assessora alla Cultura chieda e ottenga contributi comunali. Il progetto poi usa il nome già usato da un’altra associazione, nonostante ciò ha ricevuto punteggi alti sulla continuità e sull’originalità dell’idea. Chiediamo ancora una volta chiarezza e trasparenza su questa vicenda. E sarebbe opportuno, a questo punto, che il Comune rivedesse il procedimento che ha portato all’assegnazione del contributo all’associazione Atlantide.

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