“Abbiamo scritto l’ennesima nota al Questore segnalando la gravissima situazione al centro, dopo una notte di violenze.
Le condizioni di mare hanno permesso a più di duecento clandestini di approdare sulle nostre coste, riempiendo all’ inverosimile una struttura inidonea, che mette in serio pericolo gli operatori che vi svolgono la vigilanza. -Dalle prime ore della serata di ieri abbiamo gestito violenti scontri, la tensione è alle stelle, sono letteralmente saltati gli schemi. C’è stato un periodo di maltempo durante il quale i numeri dei presenti sono calati tantissimo, periodo che andava sfruttato per pianificare,  migliorare gli standard di sicurezza, studiare nuove manovre per rendere quel posto più sicuro. Invece nulla, abbiamo atteso gli sbarchi, ritrovandoci in pieno allarme riaccendendo fuochi di tensione tra risse, furti, scavalcamenti e chi più ne ha più ne metta. E più  di ogni altra cosa allarma il problema Covid. Sono più di quindici giorni che non vengono effettuati i tamponi ai nuovi sbarcati, abbiamo stipate più di duecento persone, giunte in momenti diversi, che vivono in totale promiscuità senza conoscerne le ipotetiche cariche virali. È inaccettabile, gli allarmi sono quotidiani, così come i punti di contatto tra i clandestini e gli operatori di Polizia, senza che alcun accertamento sanitario sia stato compiuto”. Lo afferma il Segretario provinciale SAP di Cagliari, Luca Agati, in merito alle tensioni registrate stanotte al Cos di Monastir.

“Monastir é un potenziale covo di malati, un ipotetico focolaio di infetti che ogni giorno entra in contatto con tutti i colleghi, un branco di duecento persone pronte a tutto con l’obbiettivo di danneggiare per guadagnarsi la fuga. Ogni giorno -afferma Agati – che passa senza i dovuti i previsti accertamenti sanitari, è un giorno di rischio in più, una terribile scommessa con il fato. I clandestini come accaduto stanotte si armano, rompono tutto, si propongono con spavalderia, scavalcano in continuazione uscendo dalla atruttura”.

“Questi -prosegue -, per lo più algerini partiti da Annaba, provengono da una nazione che sta vivendo un considerevole aumento dei casi di contagio con quasi settantamila positivi e più di duemila morti solo nella giornata di ieri. Cosa deve accadere affinché si ponga rimedio a questa vergogna?”, conclude Agati.