Il Comune di Cagliari porta avanti il suo impegno contro la violenza di genere, anche e soprattutto alla luce dei dati in crescita, secondo i quali sarebbero raddoppiate nel giro di due anni le richieste di aiuto da parte delle donne ai centri antiviolenza. Nel capoluogo sono state chiamate a raccolta le realtà sociali e culturali del territorio per realizzare il calendario di eventi in occasione del 25 novembre. In prima linea con il progetto Feminas.

“Vogliamo continuare – spiega l’assessora comunale alle Pari opportunità Rita Dedola – a percorrere la strada verso la cultura del rispetto e della parità e anche in questo 2020, così profondamente segnato dalla pandemia, abbiamo voluto, con il calendario Feminas testimoniare che la lotta alla violenza contro le donne non si ferma”. Numeri che crescono: “Questo dato – prosegue l’assessora – ci deve spingere a occuparci sempre meglio e sempre di più delle donne in difficoltà e vogliamo dedicare questo calendario a tutte le donne che a causa dell’isolamento dovuto alla pandemia hanno perso la vita o sono state vittime di violenza domestica. Un pensiero speciale lo voglio dedicare anche ai minori, vittime anche essi, loro malgrado, di inconcepibili reati che si consumano tra le mura domestiche”.

La Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, istituita dall’Assemblea Generale dell’ONU, che invita i governi e tutte le organizzazioni internazionali a programmare, in quel giorno, attività volte a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla violenza di genere, è anche un’occasione per dimostrare la presenza e il ruolo delle Istituzioni pubbliche impegnate in azioni concrete di prevenzione della violenza. A partire dal 25 novembre, la città di Cagliari sarà protagonista di diverse iniziative inserite all’interno del calendario condiviso. Per l’occasione il Bastione e il palazzo civico saranno illuminati di rosso e le vetrine dello shopping delle strade del centro saranno allestite con il colore rosso, simbolo della lotta.

Pais: “Fenomeno inaccettabile”

“E’ inaccettabile che ancora nel 2020 dobbiamo assistere con orrore all’aumento del fenomeno della violenza sulle donne, una vera e propria piaga per l’intera società. Quest’anno il 25 novembre assume un significato ancora più allarmante a causa del Covid: in Sardegna le denunce e le vittime di violenza, nel periodo marzo-aprile durante il lockdown sono raddoppiate rispetto allo stesso periodo del 2019”.

E’ quanto ha dichiarato il presidente del Consiglio regionale Michele Pais, in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne, esprimendo solidarietà a tutte le vittime di violenza fisica e psicologica e cordoglio a chi ha perso la vita a causa di questo fenomeno che sembra inarrestabile anche nella nostra Isola. Secondo i dati Istat, in Sardegna le donne che si sono rivolte al numero antiviolenza 1522 (messo a disposizione dal Dipartimento per le Pari Opportunità per sostenere e aiutare le vittime di violenza e stalking) rispetto allo stesso periodo del 2019, sono raddoppiate; stesso aumento si è registrato anche per il numero delle vittime della violenza. La crisi sanitaria ha accentuato il problema, anche perché le convivenze forzate fanno crescere in misura esponenziale le violenze sulle donne che si verificano soprattutto tra le mura domestiche.

“Il Consiglio regionale della Sardegna – ha proseguito Pais – respinge con determinazione questo fenomeno strutturale che coinvolge l’intera società. La violenza sulle donne non è solo una violazione fisica o della psiche: è per prima cosa una violazione della dignità. Quando c’è violenza, di qualunque genere essa sia, manca la base della convivenza civile: il rispetto della persona e l’amore che deve legare gli esseri umani”. Domani sulla pagina del sito del Consiglio regionale e sulle pagine social, in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne, in segno di partecipazione e solidarietà, comparirà una banda rossa con la scritta #25 novembre, il Consiglio regionale della Sardegna contro la violenza sulle donne.