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Nessuna novità ancora sull’inceneritore di Tossilo, fermo da mesi a causa dei lavori di raddoppiamento degli impianti che dovrebbero essere completati entro la fine dell’anno, ma nulla si sa per quanto riguarda sia la ripresa della produzione che, di conseguenza, il futuro dei 30 lavoratori della Tossilo Spa, al momento in cassa integrazione.

Una situazione di incertezza di cui si fa portavoce il segretario della Uil Trasporti del centro nord Sardegna Antonio Sias.

“Tossilo è una realtà da salvare e preservare: si tratta di un sito dove sono stati investiti 50 milioni di euro con la possibilità di lavorare 60mila tonnellate di rifiuti all’anno e con grande recupero di energia a beneficio della comunita. Ma rischia di essere spazzato via dopo essere sopravvissuto a diverse battaglie di carattere politico e ambientale. Mancano le risposte da parte di chi ne detiene la proprietà – prosegue Sias – ovvero della Regione e dei comuni del territorio che siedono insieme nel Consorzio per la zona industriale in cui è sito lo stabilimento. I numeri purtroppo sembrano non bastare ad evitare la chiusura dell’attuale gestione e la messa in discussione delle professionalità e delle competenze lavorative attualmente impegnate a Tossilo Spa”.