Alle prime luci dell’alba di ieri i Carabinieri della Compagnia di Lanusei, in esecuzione di un’ordinanza del Gip del Tribunale di Lanusei su richiesta della stessa Procura, hanno arrestato a Girasole (Nu), Fabbio Fois (nome di battesimo registrato all’anagrafe con doppia b), 56enne di Girasole, pluripregiudicato, ritenuto l’esecutore materiale dell’omicidio di Fabio Longoni, 42enne di Villagrande Strisaili (NU) e del tentato omicidio di Daniele Angelo Conigiu, 40enne, anche lui di Villagrande Strisaili.

Le immagini della conferenza stampa:

L’indagine, svolta attraverso attività tecnica, servizi di osservazione, pedinamento, ispezioni e perquisizioni, ha avuto inizio la mattina del 22 novembre 2017 quando Conigiu ha chiamato il 112 riferendo che mentre si trovava ancora a bordo del suo veicolo in compagnia del Longoni, in località “Canale” di Villagrande Strisaili, furono raggiunti da alcuni colpi di arma da fuoco. L’uomo aveva detto alla centrale operativa che nell’avvicinarsi al suo ovile un uomo travisato sbucò da un cespuglio per colpire la loro auto con colpi di arma da fuoco, pertanto, scesi dall’abitacolo i due iniziavano una frenetica fuga, dividendosi. Ritornato successivamente in quel luogo non trovava il suo amico né l’automezzo, aggiungendo, inoltre, di essersi ferito ad una gamba nelle fasi dell’aggressione.

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Immediatamente venivano inviate tutte le pattuglie disponibili e Longoni, poco dopo, fu ritrovato senza vita nelle immediate vicinanze, nascosto all’interno di una sorta di passaggio tra i rovi distante circa 40 metri dal luogo dove erano stati esplosi i colpi d’arma da fuoco.

Conigiu, sentito in Ospedale ove era stato trasportato per le ferite riportate, riferiva di essere riuscito a sottrarsi alla potenza di fuoco dell’aggressore solo grazie ad un caso fortuito, riconducibile probabilmente all’inceppamento dell’arma che gli permetteva di guadagnare qualche metro e allontanarsi lungo la strada su cui si trovava il suo automezzo.

Nella stessa mattina del 22 novembre 2017 fu trovata l’Audi A3 di Conigiu, abbandonata nelle campagne di Lotzorai, in località “Fundeibba – San Tommaso, utilizzata dall’aggressore per allontanarsi, e a pochi metri dal punto ove era parcheggiata, in un anfratto nella fitta vegetazione, i Carabinieri trovarono un fucile Benelli semiautomatico, calibro 12, con matricola abrasa. Gli accertamenti svolti dagli investigatori, con evidenze chiare e concordanti, hanno permesso di stabilire la responsabilità del Fois quale esecutore materiale. Gli inquirenti ritengono che il movente sia da ricondurre al furto di due asinelli, di proprietà del Fois, che il Conigiu e il Longoni avevano sottratto, macellato e venduto, incuranti del fatto che appartenessero, come essi sapevano, a una persona nota per i suoi precedenti penali e dotata di grande carisma delinquenziale.

Al Fois, che abitava a poca distanza dalle stalle presso cui le vittime si recavano giornalmente per accudire gli animali, a seguito di una successiva perquisizione furono sequestrati capi d’abbigliamento del tutto simili a quelli usati durante la cruenta aggressione. La fuga a bordo dell’autovettura della stessa persona offesa si spiega per il fatto che l’aggressore credeva di avere fallito il suo scopo di sopprimere le due vittime designate e doveva necessariamente allontanarsi in fretta dal luogo, non potendo escludere che riuscissero ad avvisare le forze di polizia con il proprio cellulare. Da aggiungere inoltre che dalla testimonianza di Conigiu, l’autore dell’omicidio guidava con una certa agilità in retromarcia e una delle peculiarità del Fois è proprio quella di essere un abile conducente di auto. Si è trattato certamente di una variante imprevista sul piano programmato: se infatti il duplice omicidio fosse stato portato a termine come previsto, l’aggressore avrebbe potuto allontanarsi a piedi con tutta calma, dato che il luogo è isolato e distante diversi chilometri da nuclei abitati. D’altronde, il fatto di mettersi alla guida dell’autovettura della vittima e abbandonarla in tutta fretta esponeva l’autore al rischio che nel veicolo medesimo potessero essere trovate tracce a lui riconducibili.

Tale preoccupazione si manifestava in modo evidente dopo che al Fois veniva notificato l’avviso dell’esecuzione degli accertamenti tecnici in forma garantita. Successivamente, infatti, a nulla sono valsi i tentativi dell’arrestato di sviare l’attenzione nei suoi confronti facendo anche circolare la voce che i due asinelli non gli erano stati rubati, ma si erano allontanati dal terreno ove erano custoditi senza essere più ritrovati.

Gli investigatori, infatti, oltre alle testimonianze acquisite, ai numerosi accertamenti espletati e al sequestro degli indumenti utilizzati al momento dell’agguato, sono riusciti anche ad ascoltare un dialogo in cui il Fois riferisce al suo interlocutore di avere sempre indossato i guanti e di non avere mai starnutito. A nulla però sono valsi i suoi tentativi ed è stato identificato come l’autore dell’omicidio di Longoni e del tentativo di sopprimere Conigiu. Fois è stato quindi incastrato e arrestato.