Aras

È stallo per il laboratorio Aras della Sardegna, uno dei più importanti d’Europa. La motivazione? La mancata soluzione sul futuro del personale che, dal 23 dicembre prossimo, bloccherà le attività di assistenza tecnica, sanitaria alle aziende del settore dell’allevamento.

Così i tre Consorzi di tutela del Pecorino Romano, Fiore Sardo e Pecorino Sardo lanciano un appello al presidente Christian Solinas e all’assessora dell’Agricoltura Gabriella Murgia. “Nonostante le ultime e recenti rassicurazioni da parte della Regione, nessuna soluzione è stata infatti ancora trovata e nessuna si prospetta realisticamente all’orizzonte: il rischio concreto è che il 31 dicembre il laboratorio venga smantellato e tutto il personale vada a casa”, scrivono in una nota nella quale chiedono loro un incontro urgente. Il presidente del Consorzio di tutela del Pecorino Romano, Gianni Maoddi lamenta che con il blocco dei laboratori dal 23 dicembre ci sarà uno stop “sulle misure sul benessere animale e sulla certificazione dell’idoneità sanitaria del latte destinato alla trasformazione. Fra l’altro non esistono in Sardegna laboratori privati che ad oggi siano accreditati per il rilascio della certificazione sul benessere animale attraverso l’analisi delle cellule somatiche”.

“E’ gravissima la mancanza di un servizio concreto e reale alla produzione e al comparto caseario – sottolinea il presidente del Consorzio Fiore Sardo, Antonio Maria Sedda – L’assenza improvvisa di un determinato punto di riferimento diffuso capillarmente in tutta la regione, competente e collaudato da anni, è grave almeno quanto l’inerzia degli organi politici che stanno lasciando che ciò accada”. “Mi auguro che la politica sia consapevole del danno che causerebbe all’intera filiera la chiusura del laboratorio di Oristano – dice il presidente del Consorzio Pecorino Sardo, Antonello Argiolas – L’unico laboratorio accreditato al Servizio per la sanità pubblica veterinaria e sicurezza alimentare della nostra regione”.