Fino a ora non hanno beneficiato di un’adeguata tutela previdenziale, assistenziale ed economica, eppure in questi anni hanno svolto compiti analoghi a quelli dei Vigili del Fuoco permanenti, sotto la stessa catena di comando. Sono i cosiddetti ‘discontinui’, precari dei Vigili del Fuoco qualificati, a causa di artifizi legislativi, come semplici volontari.

Ma le cose stanno per cambiare. In un recente pronunciamento, infatti, la Commissione europea ha equiparato i Vigili del Fuoco Discontinui ai precari della pubblica amministrazione. La decisione ha comportato quindi l’avvio di una procedura d’infrazione contro lo Stato italiano per la violazione delle direttive comunitarie.

Precari discontinui, una storia che parte dalla nostra Isola

Tutto ha avuto inizio in Sardegna, grazie al ricorso-denuncia presentato nel novembre 2017 alla sede della Commissione Europea a Bruxelles, da parte di un gruppo di sardi riunitosi nell’associazione “L’Italia dei precari”, con presidente Giuseppe Lecca, persona con le idee chiare e una forte motivazione per rivendicare i propri diritti.

Il gruppo si è rivolto a Vincenzo e Massimo Canu, avvocati del Foro di Sassari, che hanno dimostrato come l’intricato impianto legislativo italiano permetteva allo Stato l’uso legale di contratti a tempo determinato nella categoria dei discontinui della Regione Sardegna e di tutta Italia escludendoli, di fatto, dalla categoria dei precari e certificandoli come volontari “per legge”.

La Commissione ha quindi puntato l’indice contro lo Stato italiano, “colpevole di discriminazione e utilizzo abusivo di contratti a tempo determinato nella Pubblica amministrazione”. A seguito di questo grave provvedimento comunitario il Governo, invitato a rispondere alle accuse di infrazione, ha replicato con generiche e non soddisfacenti argomentazioni. Si è giunti, quindi, alla seconda e ultima lettera di messa in mora, preambolo del procedimento di infrazione.

La Commissione nei giorni scorsi ha inviato una nuova lettera al Governo italiano che avrà ora due mesi per presentare all’Ue le misure concrete adottate nei prossimi 60 giorni al fine di ottemperare alla direttiva europea sulle condizioni di lavoro a tempo determinato dei Vigili del Fuoco Discontinui.

Lecca e canu
Giuseppe Lecca e l’avvocato Massimo Canu

“Siamo stati umiliati e derisi ma ora stiamo facendo la storia dei discontinui, ed è un’enorme soddisfazione” è il commento di Giuseppe Lecca, presidente di “L’Italia dei precari”.

“In questi anni, quando abbiamo deciso di scomodare la Commissione europea per risolvere il problema dei ‘discontinui’, stiamo stati derisi e sbeffeggiati, anche dai nostri colleghi. Eppure, questi 186 ragazzi che ci hanno creduto, a mio parere sono degli eroi. Per tutti noi – conclude Lecca – questo risultato è motivo di orgoglio e voglio per questo ringraziarli, uno per uno, insieme anche agli avvocati Canu, che ci stanno permettendo di riscrivere la storia dei vigili del fuoco discontinui”. Ora l’attesa è finita. Lo Stato dovrà assumersi le proprie responsabilità e integrare i ‘discontinui’.