Contagi in aumento a causa dell’esaurimento degli effetti delle misure restrittive del Dpcm del 3 novembre scorso. Sta accadendo in sei regioni italiane: Basilicata, Calabria, Lombardia, Marche, Sardegna e Val d’Aosta, dove si assiste a un’inversione di tendenza nell’aumento dei casi.

Lo rende noto la Fondazione Gimbe, che nel suo monitoraggio della settimana tra il 16 e 22 dicembre rileva, rispetto alla precedente, una flessione del 5,6% dei nuovi casi (106.794 contro 113.182) e una sostanziale stabilità dei casi testati (465.534 contro 462.645). Sopra la soglia di sicurezza i posti letto occupati in area medica e terapia intensiva. “I dati di questa settimana – commenta Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe – confermano che la frenata del contagio è sempre meno evidente, come documentato dalla modesta riduzione dell’incremento percentuale dei casi totali (5,7% contro 6,4%) e dalla lieve flessione dei nuovi casi settimanali (-5,6%)”.

L’incremento percentuale dei casi per 100.000 abitanti – aggiunge Renata Gili, responsabile Ricerca sui servizi sanitari Gimbe – che la scorsa settimana era in flessione in tutto il Paese, questa settimana ha invertito la tendenza in 6 Regioni“. L’aumento più alto è quello di Sardegna (+8%) e Marche (7,4%), quello più basso della Val d’Aosta (+2,4%). Ma in Sardegna la situazione è in peggioramento anche per i casi attualmente positivi per 100.000 abitanti: sono 968. Meglio gli altri indicatori dell’analisi di Gimbe: sono 1468 i casi testati ogni 100mila abitanti ed è tra i più bassi d’Italia anche il rapporto tra positivi e casi testati, 8,8%. I posti occupati da malati Covid in ospedale sono il 32%. Mentre i posti letto assegnati ai ricoverati in terapia intensiva scendono al 27%, quattro punti sotto la media nazionale.