Un anno nefasto per infinite ragioni ma forse ancor di più per la categoria dei lavoratori dello spettacolo, che dopo una piccola boccata d’ossigeno tra luglio e settembre, hanno vissuto il buio più nero di sempre. “Arrò du covid” è il tentativo di esorcizzare tutto questo con un funerale tragicomico a questo 2020, è un brano in cui il testo è ironico ma tagliente ed elenca ciò che è accaduto in quest’anno surreale.

Si parla di abbracci negati, lockdown, DAD, e dello stop alla musica dal vivo, ci si chiede, infatti, ” chissà che stavolta non si capirà che stare senz’arte somiglia a qualcosa che ha a che vedere un po’ con la morte”.

Musica e testo sono di Claudia Aru, l’arrangiamento è firmato da Matteo Marongiu ed è suonato da Fabrizio Lai alla chitarra, Simone Soro al violino e Adriano Sarais alla tromba ed è registrato da Raffaele Pilia.

La sonorità è quella dei mariachi messicani, abili narratori di tragedie di cuore e di vita ma maestri nell’arte di sdrammatizzare.

Protagonista assoluto è il culto della Santa Muerte raccontato anche dal cartone Disney Coco, in cui la morte non è che un passaggio e in cui si esalta come il ricordo di chi vive renda immortali.

“Questo è ciò che ho voluto fare nei panni di una Frida sardo/messicana, con un video  firmato da Maurizio Olla, in cui proviamo a ridere davanti alla sfortuna e in cui c’è anche un saluto al mio papà, scomparso proprio poche settimane fa”.

Le foto: