L’Italia dopo il lockdown? Probabile divieto di spostamento tra regioni, bar e ristoranti aperti solo per asporto nel prossimo weekend e il divieto di ospitare più di due persone a casa tra amici e parenti. Secondo le prime indiscrezioni, nel dopo Epifania ci sarà un’Italia che prolungherà le restrizioni introdotte per le festività.

Il decreto natalizio, in scadenza per il 6 gennaio, potrebbe essere prorogato con un’ordinanza del ministro della Salute. Ma non è l’unica ipotesi in campo.

TRA IL 7 E IL 15 NIENTE SPOSTAMENTI TRA REGIONI – Dopo il vertice riunito dal premier Giuseppe Conte, con il ministro Boccia, i capidelegazione della maggioranza e il Comitato Tecnico Scientifico è emersa l’idea di un ‘provvedimento ponte’ tra il 7 e il 15 gennaio.

Quali sono dunque le proposte? Sono due: una è quella di mantenere in vigore le misure vigenti fino al 15 gennaio (composte da arancione nei feriali e rossa nel weekend), oppure tornare in zona gialla il 7 e l’8 gennaio, per poi passare in fascia arancione il weekend del 9 e 10 e, successivamente, sulla base del monitoraggio, assegnare le fasce per la settimana seguente.

PROSSIMO WEEKEND ‘ROSSO’ – “Valutiamo l’ipotesi per il prossimo fine settimana di applicare le misure da zona rossa per i festivi e prefestivi, con la salvaguardia dei Comuni più piccoli per gli spostamenti. Dopo aver raccolto i contributi dei presidenti domani si tireranno le somme con il Governo”. Così il ministro della Salute, Roberto Speranza, al termine del vertice con le Regioni. A quanto si apprende, per i Comuni sotto i 5mila abitanti saranno comunque possibili gli spostamenti entro i 30 km, ad eccezione del Capoluogo di provincia.

MISURE PIU’ RIGOROSE – “Stiamo facendo fare un approfondimento ai tecnici in modo da abbassare le soglie dell’Rt per accedere in zona rossa o arancione. Misura che incide sul modello della zonizzazione”. Lo dichiara il ministro per la Salute, Roberto Speranza, in merito alla cosiddetta “ordinanza ponte“.

“La proposta oggi non è di cambiare i parametri, che restano gli stessi perché hanno funzionato, ma le soglie di accesso ad una zona, decidendo di essere ancora più rigorosi per consentire alla campagna di vaccinazione di avere delle reti sanitarie meno appesantite, da difendere con maggior forza quando l’Rt supera l’1” così il ministro per le Autonomie, Francesco Boccia nel corso del vertice con le Regioni. “La zonizzazione e le responsabilità dei territori – prosegue Boccia – hanno funzionato perché hanno portato il paese da 1.72 a 0.8. E questo è un risultato oggettivo”.

Quasi tutti concordi i presidenti delle Regioni circa le misure rigorose anche per le prossime settimane basta che non siano modificate di settimana in settimana e siano garantiti i ristori. Diversi governatori sarebbero anche concordi sulla modifica in senso restrittivo dell’Rt per accedere alle zone.

LE SCUOLE – Per le scuole si pensa a un ritorno in presenza il 7 gennaio sia per elementari che medie, mentre sulla riapertura delle superiori diversi presidenti di Regione sostengono che sia meglio aspettare l’esito del monitoraggio, previsto l’8 gennaio.

LE VACCINAZIONI – Nel corso del vertice sarebbe stata espressa anche preoccupazione per i ritardi nelle vaccinazioni, in particolare per la Lombardia.