“Osserviamo con grande preoccupazione la prosecuzione della confusione organizzativa e gestionale della sanità sarda di cui, purtroppo, non si vede fine. Cosa deve ancora accadere perché ci si renda conto che non si sta tutelando la salute dei sardi? In questo momento in cui l’emergenza coronavirus non accenna ancora a diminuire di intensità in Sardegna, ci preoccupa che le patologie croniche, che dovrebbero essere comunque oggetto di attenzione da parte dell’amministrazione regionale siano invece trascurate”, è quanto si legge in una nota stampa che riporta le dichiarazione di Rossella Pinna (PD), circa la drammatica situazione che stanno vivendo i pazienti con patologie croniche nell’Isola.

“Da mesi a causa della pandemia i pazienti diabetici, cardiopatici, oncologici, nefropatici e in generale i soggetti fragili per varie invalidità e disabilità, hanno difficoltà ad accedere ai servizi sanitari. Nonostante abbiamo segnalato nelle scorse settimane all’assessore alla sanità la necessità di provvedere alla proroga dei protocolli terapeutici, a tutt’oggi la delibera che dovrebbe prorogarli, la n. 65/32 del 23 dicembre 2020, non è scaricabile dal sito e, cosa ancora più grave, non risultano circolari in merito né altri indirizzi alle farmacie territoriali”, prosegue Pinna.

“Ci giungono, invece, i rilievi allarmati delle associazioni dei pazienti diabetici, che evidenziano le gravi criticità che i malati stanno vivendo in questa prima settimana di gennaio nel rivolgersi alle farmacie territoriali di tutta l’Isola proprio a causa del mancato rinnovo dei piani terapeutici e di conseguenza per la mancata consegna di farmaci salvavita per il diabete e per le altre patologie croniche, dei dispositivi medici come i sensori per il monitoraggio della glicemia ed i materiali di consumo per i microinfusori , i presidi dell’assistenza integrativa e protesica ( LEA), delle esenzioni per patologia e reddito. Una dimenticanza e una sottovalutazione dei problemi che sta creando non pochi problemi ai pazienti sardi. Cicerone direbbe: Quousque tandem abutere assessor Nieddu, patientia nostra?”, conclude.