No bipartisan in Consiglio regionale all’ipotesi di deposito unico di scorie nucleari in Sardegna. Alle 16 l’Aula voterà un ordine del giorno unitario che terrà conto di tutte le posizioni espresse oggi nella prima parte della seduta aperta e chiusa da Christian Solinas.

Il presidente della Regione ha preso atto “del sentire comune” e ha sottolineato che “le preoccupazioni non possono essere derubricate per il fatto che si è in una fase interlocutoria, infatti la scelta è stata fatta nel momento in cui si è deciso di includere 14 siti sardi tra i 67 possibili”.

Scelte adottate, ha dichiarato il governatore, “nonostante la Regione si sia pronunciata già con un referendum nel 2011, e nel 2017 abbia espresso i motivi per cui nessun sito sarebbe potuto essere un luogo idoneo”.

Durante la discussione, il capogruppo Francesco Agus ha rimarcato l’importanza di mantenere una posizione unitaria, ma – ha precisato – l’approccio deve essere realistico: “La domanda da porsi è: perché sempre nel nostro giardino? Perché i nostri siti non sono stati esclusi?”. Per il collega di partito Massimo Zedda “la Sardegna si caratterizza per la sua immagine incontaminata, allora tutte le leggi che si mettono in campo devono guardare all’ambiente, altrimenti rischiamo di indebolire le osservazioni a supporto del no alle scorie”.

Il capogruppo del Psd’Az Franco Mula ha detto che “l’Isola non ha mai avuto un governo amico, né di destra né di sinistra: chi paga siamo sempre noi, oltretutto i nostri parlamentari si dimenticano di essere nati in questa terra, per questo mi auguro che i sardi si ricordino di chi mandano a Roma nelle Aule che contano, la nostra Aula infatti conta poco visto che tutte le leggi che facciamo vengono impugnate”. Il presidente del gruppo Pd, Gianfranco Ganau, ha apprezzato le parole di Solinas ma, ha raccomandato, “invito il governatore a tornare in Aula per parlare di Recovery fund, anche su questo dobbiamo trovare unitarietà”. Antonello Peru (Cambiamo! Udc) ha parlato di “danni di immagine incalcolabili in caso di localizzazione delle scorie nell’Isola, è inaccettabile che la nostra terra sia presa in considerazione solo quando deve essere occupata, mai quando deve essere migliorata”. Le decisioni romane, secondo Michele Ennas (Lega) “hanno scavalcato Regione, Province e Comuni”. Per Eugenio Lai (LeU), però, “sarebbe un errore incentrare il dibattito su chi è pro o contro il governo nazionale o la Giunta, in ballo c’è il futuro dei sardi e serve unità”.