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“Ancora penultimi. Dal 31 dicembre 2020 al 7 gennaio 2021, sono stati fatti 3.635 vaccini. Quindi 519,3 vaccini al giorno. I sardi nella fascia d’età superiore a 15 anni sono 1.451.069 (dato aggiornato al 2020). Andando avanti con questa lentezza per la prima somministrazione del vaccino serviranno 2.794,3 giorni.
Cioè 7,7 anni”. La denuncia arriva dal consigliere regionale in quota Progressisti, Massimo Zedda.

“Se si considera anche il richiamo del vaccino con la somministrazione della seconda dose, serviranno più di 15 anni” lamenta l’ex sindaco di Cagliari. “Considerando che per raggiungere la cosiddetta immunità di gregge dovrà vaccinarsi l’80% della popolazione servirebbero 6,2 anni per la prima dose e circa 12 anni e mezzo per il richiamo. Tranquilli, non c’è fretta”.

Zedda riporta come in Giunta dichiarino ‘che non si tratta di una gara con le altre Regioni’. “È vero – ammette – non è una gara tra Regioni, ma è una corsa contro il tempo perché ogni vaccinato in più è una persona malata o ricoverata in meno ed è una vita salvata in più”.

“Ora non ci sono più scuse” prosegue il consigliere regionale. “Prevedere il virus era difficile, arginare i contagi era complicato, attrezzare in poco tempo la sanità era complesso, ma l’arrivo del vaccino era previsto e organizzare la vaccinazione era un dovere. Altro che ‘prima i sardi’” aggiunge Massimo Zedda “non sono neanche in grado di programmare una campagna di vaccinazioni: andrebbero commissariati, ma nemmeno chiedono scusa per l’incapacità dimostrata”.

In conclusione, dichiara “serve serietà. Invece di pensare alla devastazione delle campagne e delle coste, il presidente della Regione dovrebbe attivarsi per la tutela della salute delle cittadine e dei cittadini sardi che hanno diritto di conoscere in modo preciso la tempistica e le modalità per le vaccinazioni. La vostra incapacità è il maggiore pericolo per i Sardi e per la Sardegna”.

Il post del consigliere regionale Massimo Zedda: