In foto, un supermercato

“Davanti a certe e ormai quotidiane immagini, diventa chiaro che agli occhi di questo Governo e dei suoi consulenti non sia ben chiaro cosa sia un evento fieristico, poiché vengono probabilmente intesi come momenti di delirio collettivo, di perdita di controllo collettivo, portatori di sciagura e malattia”. A scriverlo con una nota stampa è Ivan Scarpa, Presidente Fieristi Italiani Sardegna.

“Non si è mai voluto vedere oltre, nel cosa davvero ci sia oltre” prosegue Scarpa. “Sono circa 750.000 le aziende italiane che hanno come unica fonte di produzione operare portando i loro prodotti o servizi durante queste manifestazioni, prevalentemente proposte in spazi all’aperto. Nelle minime occasioni di lavoro avute durante il 2020 – spiega – non sono stati registrati casi di contagio rilevati dopo la partecipazione a sagre o eventi fieristici. In nessun operatore impegnato è stato riscontrato contagio da Covid 19”.

Inoltre, lamenta il presidente, “allo stato attuale sono già tante le partite Iva di fieristi chiuse e tante si aggiungeranno nel futuro prossimo se non si concede di poter ripartire”. Il nodo centrale dell’accusa mossa da Ivan Scapa è che “anche chi ha ottenuto ristoro comunque non potrà salvare la propria attività perché il fermo assoluto, bollette e rate, sono nettamente superiori a quella piccola ‘elemosina di stato‘. Ma ciò che veramente non capiamo è la disparità di trattamento ad esempio rispetto ai centri commerciali, i quali registrano un numero superiore di presenze ( superficie coperta) rispetto a un piccolo evento fieristico a cielo aperto e con la garanzia del rispetto delle linee guida”.

Per concludere, scrive Scarpa, “la situazione per il 2021, vista anche la superficialità di valutazione, il poco ascolto e collaborazione verso la categoria ci porta a immaginare a un anno nefasto”.