La Sardegna arranca sul fronte della somministrazione di cure palliative e della terapia del dolore. Lo denuncia il capogruppo del M5s Michele Ciusa in una mozione firmata anche dalle altre forze dell’opposizione.

Si tratta di cure, spiega, “ancora più importanti in questo momento in cui il Covid-19 ha ampliato la platea dei pazienti che ne hanno bisogno”. Secondo i dati riportati nelle linee di indirizzo per il rafforzamento della rete di cure palliative della Regione, il numero di malati sardi che necessitano di cure di fine vita è stato stimato nel 2019 in circa 8mila, di cui 5mila affetti da patologie oncologiche.

Ora, “è urgente attuare un piano regionale ad hoc per garantire cure palliative e terapie del dolore ai pazienti covid in fase terminale”. Ciusa ha ricordato che “ancora oggi, a distanza di sette anni dalla sua formale istituzione (avvenuta con delibera di Giunta del 2014), la rete regionale per la terapia del dolore non è stata ancora concretamente realizzata”.

Nella mozione si chiede anche al presidente Solinas di “provvedere a superare la cronica carenza di medici e personale sanitario in cui versa il centro di riferimento regionale del Businco di Cagliari per la terapia del dolore, che ha liste d’attesa inaccettabili”.

Infine, “particolare attenzione bisogna rivolgere alla rete di cure palliative pediatriche, individuando centri specialistici di riferimento regionale e garantendo un hospice dedicato”.