Non soddisfa per nulla la Slc Cgil Sardegna l’avviso a sportello pubblicato a seguito di una delibera dell’assessorato del Lavoro che destina 7 milioni e 300 mila euro ai lavoratori autonomi con o senza partita iva, organismi, agenti e scuole professionistiche del settore dello spettacolo, organizzatori di feste, tecnici del settore audiovisivo, palestre.

“La Regione – denuncia la segretaria Diletta Mureddu della Slc Cgil regionale – esclude gran parte dei lavoratori dello spettacolo che, pur non essendo autonomi ma scritturati, intermittenti e con contratti di collaborazione, in questo difficile momento non hanno avuto la possibilità di esercitare la loro attività e si sono ritrovati senza alcun reddito e senza nemmeno i bonus nazionali”.

Ma sono diverse le criticità legate all’avviso che destina 7 mila euro una tantum ai pochi lavoratori che riusciranno a partecipare: “Non condividiamo per nulla il click day, ovvero l’utilizzo della modalità a tempo per l’invio delle domande”, spiega la segretaria sottolineando che “il criterio di ammissione non può essere soltanto la velocità di invio o di connessione”.

Secondo la Slc Cgil infatti, concedere il beneficio soltanto ai 1000 che riusciranno a inviare la domanda in tempo più breve degli altri, determinerà l’esclusione di tanti lavoratori che hanno diritto e necessità dei ristori. Non a caso, i sindacati chiedono da tempo un confronto con la Regione per stabilire requisiti oggettivi nell’erogazione dei contributi e fissare criteri più trasparenti nell’assegnazione delle risorse, distinguendo chiaramente quali siano quelle per le imprese e quali per i lavoratori. L’avviso, che oltretutto prevede una inutile spesa aggiuntiva per una marca da bollo da 16 euro, non è nemmeno chiaro sulla documentazione da allegare e sull’annualità delle prestazioni da inserire.

Per tutte queste ragioni il sindacato chiede un incontro all’assessorato del Lavoro: “Il nostro obiettivo – conclude Diletta Mureddu – è apportare miglioramenti all’avviso e tutelare il maggior numero possibile di lavoratori dello spettacolo che, è importante ricordarlo, erano già precari e discontinui prima della pandemia e che, ad oggi, non sanno quando riprenderanno a svolgere la loro attività in uno scenario per il 2021 ancora incerto e drammatico”.