All’interno della Procura di Oristano è operativo, da mercoledì 20 gennaio, uno sportello in lingua sarda: è la prima volta che viene offerto questo servizio a tutti coloro che parlano una lingua minoritaria storica riconosciuta. Lo sportello è stato aperto grazie al progetto “Sa lege est aguale pro totus”, presentato nel 2019 al Dipartimento per gli Affari Regionali e le Autonomie della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che lo ha approvato e finanziato.
“Lo sportello è già attivo – ha detto il procuratore di Oristano, Ezio Domenico Basso -, avevo presentato la richiesta alla presidenza del Consiglio dei ministri nel 2019 e mi hanno riconosciuto questo contributo con il quale ho aperto lo sportello. Quella oristanese è la prima, e finora l’unica, Procura della Repubblica in Italia che offre questa tipologia di servizio ai cittadini, ai magistrati ed alla Polizia Giudiziaria. In un prossimo futuro, con apposite convenzioni che si andranno a stipulare, il servizio potrà essere messo a disposizione anche di altre Istituzioni operanti sul territorio”.
Lo sportello opera su due fronti: quello esterno, pubblico, rivolto ai cittadini che intendono parlare in sardo per rapportarsi con gli uffici del palazzo di giustizia, e quello interno, riservato cioè ai magistrati e alla polizia giudiziaria che, operando in una realtà bilingue in cui si parlano l’italiano e il sardo, potrebbero avere la necessità di consulenze linguistiche o di attività di traduzione o trascrizione che riguardano il sardo per la redazione di atti processuali. “È già successo che nel corso di un processo o nel corso di altre attività giudiziarie sia richiesta l’assistenza di un interprete – evidenzia ancora il procuratore – come è stata già richiesta in passato la traduzione dall’italiano al sardo o viceversa di atti processuali. Siamo molto soddisfatti che adesso sia partito anche lo sportello”.