Il primo consultorio scientifico per l’approvazione dello Sputnik V da parte dell’Agenzia europea del farmaco ha avuto luogo nelle scorse ore.

Il Fondo russo per gli investimenti diretti (RDIF) ha confermato che l’Agenzia europea del farmaco (EMA) ha tenuto un consultorio scientifico per gli sviluppatori del vaccino russo anti-Covid Sputnik V, con le raccomandazioni che dovrebbero essere pubblicate entro 10 giorni.

“Il RDIF conferma che la Revisione Scientifica si è tenuta nella giornata di ieri tra i gruppi scientifici dello Sputnik V e dell’EMA. Oltre 20 esperti internazionali e scienziati vi hanno preso parte. Ci si aspetta che le raccomandazioni basate sui risultati della Revisione scientifica siano inviate al gruppo dello Sputnik V in 7-10 giorni”, si legge nella nota

Nello stesso comunicato il Fondo ha inoltre confermato di aver fatto richiesta per la registrazione del vaccino. Dopo la pubblicazione delle recensioni, attese il mese prossimo, l’EMA prenderà una decisione sull’autorizzazione allo Sputnik V.

Infine, è stato reso noto che l’OMS terrà una “richiesta preliminare di revisione della richiesta per lo Sputnik V”.

Il vaccino Sputnik V

L’11 agosto scorso la Russia ha registrato il suo primo vaccino contro il Covid-19, chiamato Sputnik V e sviluppato dagli scienziati del Centro di Epidemiologia e Microbiologia “Gamaleya”. Il farmaco è commercializzato dal Fondo Russo per gli Investimenti Diretti, responsabile della conduzione delle trattative sull’esportazione e produzione all’estero di questo farmaco.

Il vaccino è costituito da due componenti e il vettore utilizzato per indurre la risposta immunitaria dell’organismo si basa su un adenovirus umano. Il vaccino viene somministrato due volte, in un intervallo di 21 giorni. Negli studi clinici ha mostrato un’efficacia del 100% contro i casi gravi di Covid-19, ovvero nessuno dei soggetti vaccinati nei test ha contratto sintomi gravi della malattia se infettato dal coronavirus.

Lo Sputnik V è stato già registrato in diversi Paesi di tutto il mondo, oltre alla Russia, quali Serbia, Argentina, Bielorussia, Bolivia, Algeria, Palestina, Venezuela e Paraguay.