Lo scorso 10 dicembre con una nota inviata dal Servizio logistica e valorizzazione del Patrimonio dell’Ats Sardegna all’Asarp, veniva invitata all’immediato rilascio dei locali in cui svolge da anni le proprie attività in via Romagna a Cagliari, nello spazio dove un tempo sorgeva l’Ospedale Psichiatrico e oggi la Cittadella della Salute.

Da allora l’Associazione ha scritto una nota indirizzata al Commissario Straordinario dell’Ats Massimo Temussi che ad oggi 22 gennaio, non ha ancora risposto.

Nel frattempo però alcuni fatti incresciosi sono avvenuti nello stabile dove è situata la sede dell’Asarp, infatti sono stati disattivati i telefoni interni  che potevano essere utilizzati dall’esterno per contattare l’Associazione, non solo, sono stati spenti tutti i termosifoni delle stanze.

“Forse non si è compreso fino in fondo cosa può significare per la nostra Associazione l’allontanamento da questi spazi che costituiscono la sede legale e operativa della Associazione (come da contratto) senza alcuna alternativa che possa garantire la prosecuzione della complessa attività che l’Asarp svolge in questa sede e sul territorio della Sardegna. Ricordiamo che l’ultimatum che ci è stato dato dal Servizio Patrimonio dell’ATS Sardegna scade il 31 gennaio. In teoria, quindi, dovremmo trasferire attrezzatura, arredi, documenti, archivi e persone, per la strada”, scrive Gisella Trincas.

“Le persone e le Istituzioni ben conoscono l’attività svolta dall’Asarp a sostegno dei diritti delle persone che vivono la condizione della sofferenza mentale e delle loro famiglie. Ma anche l’impegno dell’Associazione nel campo dei diritti umani in generale – scrive ancora la Presidentessa – si può quindi ben comprendere l’impossibilità di sospendere tale attività sociale senza alcuna alternativa, al momento, valida”.

 

Asarp sotto sfratto, Trincas: “Noi da qui non andiamo via”