Gli Agenti della Divisione Polizia Anticrimine della Questura di Sassari arrestato un 70enne di Sassari su ordine della Procura della Repubblica di Sassari. L’uomo deve scontare la pena complessiva di dodici anni di reclusione, unificazione di pene concorrenti, a seguito di condanne per bancarotta fraudolenta, reati finanziari ed altri delitti. Già in passato aveva invocato l’immunità diplomatica dichiarandosi capo di Stato, primo ministro e Gran maestro dello Stato del “Principato Isola dei Cavalieri” con sede a Brooklyn, New York. Arrestato il 12 ottobre del 2016 dai poliziotti della Squadra Mobile sassarese, in un hotel della provincia di Sassari, Costantino Felice Dajala, arrivato in questura chiese (senza successo) di parlare con Matteo Renzi, allora Presidente del Consiglio dei Ministri, ma finì dritto a Bancali.

Ci fu grande stupore infatti da parte dei poliziotti della Mobile, coordinati dalla dirigente Bibiana Pala, quando negli uffici della Questura Dejala tentò di evitare l’arresto invocando le improbabili immunità penali che gli spettano, in virtù del diritto internazionale consuetudinario e pattizio ai Capi di Stato e Governo esteri, asserendo di essere il Principe dell’Isola dei Cavalieri e chiedendo di poter parlare con il Presidente del Consiglio dei Ministri. Le difese dell’uomo seppure attentamente valutate, non furono sufficienti a sospendere l’ordine di esecuzione della pena. Non risulta infatti che lo Stato italiano abbia mai accordato all’organizzazione “Principato Isola dei Cavalieri” alcun riconoscimento formale, pertanto, i suoi rappresentanti, a qualsiasi titolo, non godono di alcuna prerogativa diplomatica. Nei confronti di Dejala è stato eseguito un ordine di carcerazione per una condanna definitiva di anni quattro di reclusione per bancarotta fraudolenta. La condanna originariamente era di 7 anni ed é stata ridotta di tre anni per l’indulto.

Con la sentenza di condanna il giudice ha disposto le pene accessorie dell’interdizione legale durante la pena, l’interdizione perpetua dai pubblici uffici e l’inabilitazione all’esercizio di impresa commerciale e l’incapacità di esercitare uffici direttivi nell’impresa. Il Capo del Principato è stato definitivamente riconosciuto colpevole di bancarotta fraudolenta risalenti al 1997 avendo provocato il fallimento di una società che gestiva il noto centro commerciale ‘La Piazzetta’ di Sassari e di un’altra società che forniva servizi di sicurezza e logistica all’azienda di cui era amministratore. Le gravi condotte fraudolente avevano portato al crack di entrambe le società, con gravi perdite economico finanziarie.

L’uomo è molto conosciuto in città ed era emerso nelle cronache regionali e anche nazionali nell’ambito della curiosa vicenda con contorni di diritto internazionale, dichiarandosi appunto Capo di Stato, Primo ministro e Gran Maestro dello Stato “Principato Isola dei Cavalieri”, con sede a Brooklyn, New York, U.S.A. La fondazione del nuovo Stato, risalirebbe al giorno 11 settembre 2001, data dell’attacco terroristico alle “Torri Gemelle” di New York. Al termine delle formalità di rito Dejala è portato nel carcere di Bancali. La Corte di Cassazione ha però definitivamente rigettato i ricorsi, stabilendo in ben due successive pronunce che si tratta di un soggetto sconosciuto alla comunità internazionale ed allo Stato Italiano. Il Tribunale di Sorveglianza di Sassari, in considerazione delle attuali condizioni di salute del condannato, lo ha temporaneamente ammesso alla espiazione della pena in regime di detenzione domiciliare.