vaccino
(Foto credit: Ansa)

Francesco Boccia, ministro degli Affari Regionali, ha convocato un vertice con le Regioni per discutere della situazione ‘vaccini’ e del Piano vaccinale che necessita per forza di cose di un aggiornamento. All’incontro anche il ministro della Salute Roberto Speranza e il Commissario per l’Emergenza Domenico Arcuri.

“Non mancano ‘dosi’ di vaccino Pfizer, ma le siringhe di precisione che permettono di estrarne la quantità giusta non sono proporzionate alle fiale: se avessimo quelle potremmo sempre avere sei dosi per fiala e non 5, così come ha suggerito l’Aifa, e tentare di colmare il gap”. E’ quanto affermano in sintesi alcuni Centri vaccinali di diverse Regioni (tra cui Lombardia, Sicilia, Emilia Romagna), che segnalano per questa settimana il mancato arrivo delle siringhe di precisione (per la Calabria invece il problema è stato riscontrato la settimana precedente) da parte della struttura commissariale per l’Emergenza. Non tarda la risposta del Commissario Arcuri: “E’ falso” che siano state mandate ai Centri vaccinali meno siringhe di precisione. “In questa settimana si è provveduto a distribuire un numero inferiore di siringhe per la banale ragione che Pfizer ci ha inviato un numero inferiore di fiale di vaccino”. Cosa che proseguirà anche la prossima settimana poiché “arriveranno il 20 per cento di fiale in meno rispetto a quanto comunicato”. Nella vicenda interviene il premier Conte: “I rallentamenti delle consegne” dei vaccini “costituiscono gravi violazioni contrattuali, che producono danni enormi all’Italia e agli altri Paesi europei, con ricadute dirette sulla vita e la salute dei cittadini e sul nostro tessuto economico-sociale già fortemente provato da un anno di pandemia. Ricorreremo a tutti gli strumenti e a tutte le iniziative legali, come già stiamo facendo con Pfizer-Biontech, per rivendicare il rispetto degli impegni contrattuali e per proteggere in ogni forma la nostra comunità nazionale”, ha scritto su Facebook il premier parlando di AstraZeneca. “Le ultime notizie che ci arrivano dalle aziende produttrici dei vaccini anti-Covid sono preoccupanti – ha scritto su Facebook Conte -. Dapprima Pfizer-Biontech ha comunicato un rallentamento della distribuzione ai Paesi Ue delle dosi di vaccino già programmate. Ma ancora più preoccupanti sono le notizie di ieri diffuse da AstraZeneca, il cui vaccino è in attesa di essere presto distribuito anche nell’Ue. Se fosse confermata la riduzione del 60% delle dosi che verranno distribuite nel primo trimestre significherebbe che in Italia verrebbero consegnate 3,4 milioni di dosi anziché 8 milioni”.

La prima consegna del vaccino di AstraZeneca, se otterrà il via libera dall’Ema il 29 gennaio, dovrebbe essere fatta il 15 febbraio. E’ quanto avrebbe detto, secondo quanto si apprende, il commissario per l’emergenza Domenico Arcuri nel corso della riunione con le Regioni. Le altre due consegne sarebbero invece previste per il 28 febbraio e il 15 marzo. A fine marzo in Italia saranno consegnate circa 15 mln di dosi di vaccino, avrebbe detto ancora il Commissario per l’Emergenza spiegando che al momento da Astrazeneca, se approvato da Ema, avremo non gli 8 mln assicurati in precedenza, ma 3.4 entro fine marzo, oltre alle dosi di Moderna e Pfizer.

Lunedì l’Avvocatura dello Stato avrà terminato gli approfondimenti giuridici e l’Italia procederà contro Pfizer su tre canali: una diffida per inadempimento da presentare in Italia, un esposto ai pm per potenziale danno alla salute e una richiesta a nome del governo italiano e delle regioni al foro di Bruxelles per inadempimento.

Un coordinamento permanente tra Stato e Regioni “finchè le aziende non daranno certezze definitive” sulle consegne dei vaccini: è quanto ha proposto, secondo quanto si apprende, il ministro degli Affari regionali Francesco Boccia nel corso della riunione con le regioni chiedendo a tutti “massima solidarietà e toni istituzionali”. “Ci si convoca – ha aggiunto – per ogni aggiornamento che il commissario Arcuri avrà da comunicarci sui vaccini, sulla distribuzione e sulle interlocuzioni con le aziende farmaceutiche”.