Nel pomeriggio di ieri un impresario edile di Senorbì (Su) si è presentato in caserma per denunciare ai Carabinieri il furto del suo marsupio, avvenuto nel suo cantiere edile di Via Quintino Sella. Immediatamente i Carabinieri si sono messi all’opera, acquisendo tutte le immagini dei sistemi di videosorveglianza intorno allo stesso cantiere. Il grande fratello telematico ha dato nella circostanza, e non è la prima volta, un decisivo contributo ai militari, che sono riusciti a osservare la chiarissima sagoma di un uomo che si era abusivamente introdotto all’interno del cantiere. I carabinieri hanno anche potuto rilevare il numero di targa dell’auto con la quale l’uomo si era poi allontanato. Si trattava dell’auto della moglie. E sin qui si tratta del racconto abbastanza lineare di un furto, il bello è che dopo quaranta minuti l’uomo è tornato sul luogo del delitto e ha ricollocato il marsupio nel punto dal quale lo aveva sottratto, naturalmente alleggerito del denaro. All’interno vi erano, per fortuna di quest’ultimo, tutti i documenti della vittima.

La perdita di questi avrebbe prodotto un danno ancora maggiore dei 160 euro rubati da un malfattore, che forse si era messo la mano sulla coscienza e ha voluto limitare il danno subito dalla vittima. Un malvivente meno onesto non avrebbe corso questo rischio e avrebbe gettato il tutto nel primo cassonetto dell’immondizia che gli fosse venuto a tiro. Fatto sta che, se i carabinieri avessero conservato dei dubbi sull’identità dell’autore del furto, le ulteriori riprese video li hanno dissipati del tutto. Si vedrà ora se la persona offesa vorrà ritirare o meno la querela, perché nelle condizioni attuali il 38enne artigiano, individuato quale autore del furto, dovrà avere un processo al Tribunale di Cagliari per furto.