Manca ormai poco alla riapertura in Sardegna delle scuole superiori di secondo grado ma si attendono ancora strumenti e indicazioni chiari e precisi anche e soprattutto dalle istituzioni per poter ripartire in sicurezza. Lo denuncia la Cisl a meno di una settimana dal ritorno in classe di migliaia di studenti, prevista l’1 febbraio.

“In una situazione di generale emergenza è forte il rischio che il solo impegno del personale scolastico non basti a impedire che si arrivi a nuove interruzioni e a un ricorso generalizzato alla didattica a distanza”, avverte la segretaria regionale di settore Maria Luisa Serra. Per il sindacato in vista della ripresa è necessario “assicurare a ogni istituto strumenti e competenze professionali per un tempestivo tracciamento e trattamento dei casi di contagio, riconoscendo per il personale scolastico una corsia preferenziale nell’ambito della campagna di vaccinazioni”. Non solo: secondo la sigla bisogna modificare la normativa sulla formazione delle classi e sezioni favorendo il lavoro per gruppi ristretti di alunni, aumentare gli organici del personale docente e ATA per tutti gli ordini e gradi di scuola, escludere per i dirigenti scolastici le responsabilità che attengono a competenze di carattere sanitario del tutto estranee al profilo e alle loro attribuzioni.

Intanto è conto alla rovescia per la riapertura: questo pomeriggio si è svolto un incontro tra il direttore scolastico provinciale di Cagliari Peppino Loddo e i dirigenti scolastici. Mentre domani è in programma un nuovo vertice in prefettura per fare il punto soprattutto sulla situazione trasporti.