Assunzioni tramite agenzie interinali e non facendo ricorso alla graduatoria di merito approvata dopo selezione e procedura pubblica con determina del direttore delle Risorse Umane dell’Ats: «Nonostante la graduatoria sia vigente», sottolineano i Progressisti in una interrogazione depositata in Consiglio regionale, «nel sistema sanitario si continuano a chiamare assistenti amministrativi attraverso le agenzie di somministrazione, causando uno svantaggio ingiusto nei confronti delle persone che vi risultano iscritte».

La procedura di selezione pubblica per la formulazione della graduatoria utile per l’assunzione con contratto di lavoro a tempo determinato delle figure di assistenti amministrativi era stata avviata nell’ottobre 2019 e conclusa con la determina dirigenziale 5141 dell’ottobre scorso: «Eppure», sottolineano i Progressisti, «si prosegue con il continuo ed eccessivo ricorso alle agenzie di somministrazione temporanea: il rischio è che si configuri un canale di reclutamento parallelo rispetto alle forme di chiamata definite dalle norme».

«Dalla data di adozione della deliberazione del Commissario Straordinario alla data di approvazione della graduatoria finale è trascorso un anno», spiega Gianfranco Satta, primo firmatario dell’interrogazione, «nonostante l’avviso pubblico si riferisse ad una selezione per “soli titoli”, condizione che certamente ha ridotto di molto i tempi per la predisposizione della stessa graduatoria. Nonostante questa sia vigente, ancora si procede alla stipula di contratti di somministrazione attraverso le agenzie, eludendo di fatto, gli esiti della selezione pubblica».

L’interrogazione nasce dall’analisi dei dati relativi alle assunzioni dell’Ats sulle assunzioni del 2020 tramite agenzie. «Nell’anno appena concluso sono state reclutate oltre 550 figure professionali con la stipula di altrettanti contratti di somministrazione. Di questi, ben 32 riguardano assistenti amministrativi», continua Satta: «Il ricorso alle agenzie di somministrazione in via temporanea e provvisoria è ammesso anche nella pubblica amministrazione, ma sappiamo bene che se tale modalità diventasse la regola costituirebbe un vulnus del principio costituzionale che stabilisce l’accesso al pubblico impiego. Ci auguriamo che la Giunta prenda atto di questa situazione e intervenga sia per evitare che in futuro si ricorra nuovamente alle agenzie piuttosto che attingere dalla graduatoria, sia per sollecitare la predisposizione di nuovi avvisi pubblici per il reclutamento anche di altre figure professionali che evidentemente sono necessarie per il corretto funzionamento del sistema sanitario regionale».