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“Sapessi che mi frega se qualcuno parla male di me”, “girano le voci e questa storia si dipinge di blues” e “siamo tutti schiavi del gossip, nessuno può ferirci più” canta Sergio Caputo nel nuovo singolo intitolato ‘Gossip’,  con il quale ha tentato la strada di Sanremo senza però essere stato scelto tra i big.
“Anche al Festival – dice l’artista – si premiano i personaggi e non i musicisti. Quello che conta è, appunto, il chiacchiericcio.

Non importa se sai fare qualcosa o no ma conta il nuvolone intorno a te”. Questo vale, a suo avviso, nella musica come nel calcio, nella politica come nel giornalismo. “Siamo circondati da cantanti che non cantano e da sedicenti vip che fanno i vip di mestiere”, osserva.

“Poichè – spiega Sergio Caputo – faccio di mestiere il cantante e compositore in italiano (anche se sto iniziando la mia gavetta in Francia, vedi ‘Sergio Caputo en France’), talvolta presento un brano a Sanremo che si pone come ‘Festival della canzone italiana‘. Siccome la canzone è il mio mestiere, dovrei a rigor di logica parteciparvi, così come, se facessi il regista cercherei di partecipare ai festival del cinema, se fossi stilista alle sfilate di moda o se fabbricassi trattori cercherei di essere presente alle fiere dell’agricoltura…”, aggiunge. “Ma dal 1998 al Festival di Sanremo non sono stato mai più invitato. Non so spiegarmi il perchè. Detto ciò – aggiunge il cantautore, che ha un nutrito zoccolo duro di fan – mi rendo conto che la scelta del Festival si fa ormai da anni sui personaggi anche se sbucati dal nulla pochi mesi prima, non più sulla qualità delle canzoni che infatti vengono rapidamente dimenticate”.

‘Gossip’, il brano candidato quest’anno al Festival, con l’intenzione di eseguirlo in trio così come è stato registrato, parla proprio di questa dimensione un po’ superficiale e spesso sganciata dalla realtà delle cose. “Il fatto che non sia stato accettato a Sanremo – aggiunge – nulla cambia nel mio progetto dell’EP in trio che infatti ho pubblicato e inizia già ad essere trasmesso in radio. Il senso del brano è che viviamo in un’era in cui il successo e gossip sono proporzionalmente legati. No gossip, no successo. Oggi gran parte della tv è pensata per generare gossip, che a sua volta di rimbalzo farà crescere l’audience incuriosendo il pubblico. Dal momento che a me del Festival interessa solo se vi partecipo, vado avanti con la mia carriera e pubblico i miei brani senza occuparmene. Non vedo l’ora – conclude – che finiscano chiusure e confinamenti per poter tornare sul palco col mio trio, per l’appunto, nella dimensione che amo di più, quella della musica live”. Questo EP gli consente intanto di puntare i riflettori sui due musicisti che lo accompagnano: Fabiola Torresi ed Alessandro Marzi. “In tempi di Covid e confinamenti, l’EP è stato registrato in ‘remote’, ovvero ognuno da casa sua in collegamenti Skype”. I pezzi della tracklist sono: Gossip, Amore all’estero, Hemingway Caffè Latino, Un sabato Italiano e Metamorfosi.