Avevano preso una casa di campagna di un 62enne di Uta (Ca) come ritrovo per le loro scorribande e nonostante il proprietario lo avesse scoperto non se l’era presa più di tanto. Anche le incursioni si erano ripetute nel tempo. Tanto che il proprietario aveva lasciato loro un biglietto sul tavolo della casetta con su scritto di entrare pure ma di lasciare il locale in ordine, sicuro che sarebbero tornati. “Se volete rispetto abbiate rispetto!”. Per tutta risposta alla successiva visita nella sua casetta di campagna ha trovato la risposta: “Noi facciamo come ci pare!”.

A questo punto, visto che lasciargli la casa sporca e in disordine stava diventando un’abitudine, l’uomo ha giustamente perso la pazienza e si è rivolto ai Carabinieri. Il maresciallo gli ha suggerito di chiamarli quando avesse avuto sentore che gli invasori si trovassero nella casa campestre in modo da poterli cogliere in flagranza mentre approfittavano con arroganza della sua (tacita) ospitalità. Infatti poteva essere pericoloso presentarsi da solo per cacciarli via.

Così è stato, e ieri sera, avendo la certezza che alcuni giovani gli stavano facendo visita, ha chiamato il 112. Ottenuto il soccorso,  una pattuglia dell’Arma ha colto in fallo cinque persone. Si tratta di un 20enne, di un 21enne e di un 22enne operai di Decimomannu, il primo e l’ultimo già denunciati in passato per altri motivi, di un 41enne marocchino, operaio residente a Decimomannu, e di una studentessa sedicenne del luogo. Sono stati tutti denunciati alla Procura ordinaria per invasione di edificio, eccetto la minorenne, che risponderà alla Procura dei Minori.