Dare una “svolta pacifica” all’economia del territorio del Sulcis Iglesiente dopo la situazione che si è creata con il provvedimento del Governo sullo stop alle licenze per l’esportazione di bombe d’aereo verso Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti.

L’appello a istituzioni e sindacati è del Comitato per la riconversione della Rwm. Quest’ultima è la fabbrica di bombe con sedi a Ghedi (Brescia) e a Domusnovas (Sud Sardegna) che ha già annunciato ricorso contro lo stop governativo che mette a rischio circa 200 lavoratori diretti nei due stabilimenti italiani e altrettanti indiretti. “La decisione del Governo non è un dispetto alla Sardegna, né un provvedimento ‘ad aziendam’, ma l’effetto dell’applicazione di una legge dello Stato, in linea con il Trattato internazionale sul commercio delle armi, diverse risoluzioni dell’Onu e la Pesc (politica estera e di sicurezza comune) dell’Ue – spiegano Arnaldo Scarpa e Cinzia Guaita per il Comitato – Da anni, diversi schieramenti hanno dichiarato la loro contrarietà a quel tipo di esportazione, richiamando la L.185/90. È il caso delle mozioni di M5s, Pd, Leu, Fdi, Fi e Lega. Molti parlamentari, compreso il commissario della Lega in Sardegna, hanno firmato la mozione parlamentare del 24/06/2019, che ha generato la sospensione delle licenze verso l’Arabia Saudita a luglio 2019”.

“Risolvere la crisi dell’occupazione armiera aumentando il mercato interno delle bombe non ci sembra una buona idea – incalzano – l’Italia deve proprio munirsi di migliaia di bombe, in un momento in cui la pandemia con i suoi drammi, e con le risorse europee in arrivo, indica decisamente altre direzioni? Poniamoci nell’ottica del lavoro e non dell’impresa che, a fronte di pochi stipendi sicuri e di altri fluttuanti, realizza profitti enormi, solo in minima parte reinvestiti nel nostro territorio”.