“L’Azienda Ospedaliera Universitaria ha operato la scelta, quantomeno discutibile, di non vaccinare gli studenti dei Corsi di Laurea di infermieristica e ostetricia per metterli al riparo dal contrarre il Covid -19. Una vera discriminazione dato che ciò accade a causa delle decisioni della Regione, e solo a Sassari e non in altre realtà, nelle quali gli studenti vengono vaccinati”. A denunciare la situazione degli studenti delle professioni infermieristiche – che lavorano e turnano in ospedale regolarmente- è Fausta Pileri, segretaria del NurSind (sindacato delle professioni infermieristiche) per Sassari, vice cordinatrice regionale, e componente del direttivo nazionale.

“In questo modo – ha proseguito Pileri – non solo si mette a rischio la salute degli studenti che lavorano ogni giorno in ospedale insieme al personale medico e infermieristico, ma si commette una grave discriminazione. Infatti non si capisce, e non si può assolutamente condividere, la scelta di non vaccinare futuri colleghi, mentre vengono giustamente vaccinati i medici specializzandi e i dipendenti delle ditte esterne che entrano in Azienda per fare manutenzioni o sostituzioni di macchinari. Tutto questo dimostra solo che la dirigenza, e altri Enti, non hanno capito nulla di come si debba organizzare l’assistenza. Non hanno compreso che sono questi errori di valutazione che determinano un numero così elevato di contagi in tempo di pandemia. La vaccinazione dei medici specializzandi e non degli altri studenti di ostetricia e infermieristica è una discriminazione ingiusta e una pessima visione di quella che è la programmazione assistenziale, insieme a una incapacità gestionale”.

La dirigente sindacale afferma inoltre che questi ultimi fatti, insieme all’annoso problema di carenza di personale mai risolto, e ai trasferimenti da Sassari verso dei professionisti già formati verso altre realtà ospedaliere dell’isola, dimostri ancora una volta come “questa terribile esperienza della pandemia non sia servita a comprendere cosa fanno dentro le strutture le ostetriche, gli infermieri e gli operatori socio sanitari e gli studenti delle professioni sanitarie”.