Leggo a mezzo stampa regionale unificata, come si stia completando il piano di gestione degli spazi dell’Ex Manifattura Tabacchi, la direzione è sacrosanta e indiscutibile, quella del completamento, di una messa a sistema regionale, della cultura artistica residente con tutte le sue specificità. L’azione di completamento è in linea con la precedente gestione affidata a Sardegna ricerche. La giunta Regionale, ha integrato con delibera, il piano delle attività con la “fabbrica della creatività”, che sarà integrata nell’ex tabacchificio.

Ma Cagliari non ha in questo momento una sua storica e istituzionale fabbrica della creatività? L’istruzione Liceale Artistica in quest’isola non nasce forse con il Foiso Fois? Il Foiso Fois non è forse l’unico Liceo Artistico e Musicale dell’isola? Tra l’altro le iscrizioni hanno un trend di crescita permanente, e in prospettiva futura gli indirizzi triennali potrebbe ampliarsi.

Quello di cui Cagliari necessita è pubblica Alta Formazione Artistica, ossia percorsi equipollenti all’Università nelle arti, che abbiano un valore equipollente alle lauree di settore europee, per cui mi chiedo: Possibile che in giunta, nessuno si sia posto il problema, di Cagliari, unica città metropolitana nell’intero Occidente, ancora priva nel 2021 di pubblica Alta Formazione Artistica? Sardegna Ricerche, ha tempo fino al 2023 d’individuare, enti e strutture idonee alla gestione di spazi, peccaminoso pensare all’Ex manifattura tabacchi come luogo di connessione tra il Foiso Fois e un’Accademia di Belle Arti di Cagliari mai nata? Perché non pensare a un Museo galleria dell’Accademia? Il turista e il residente potrebbero visionare il Museo ma anche entrare a contatto diretto, con un clima di formazione e ricerca artistica residente a trecentosessanta gradi. Perché non evadere, da una visione che legge arte e cultura cittadina, esclusivamente nel mondo dell’associazionismo culturale? Perché utilizzare il sostegno all’associazionismo residente, come strumento per occultare storiche e secolari carenze produttive isolane? Le Accademie sono luoghi di formazione e produzione, non solo di pittori o scultori, ma anche di Registi, Scenografi, Designer, Costumisti, Fotografi e tant’altro, sono i luoghi che attestano il valore formativo europeo di tali professioni.

Perché ancora nel 2021, non si legge come basterebbe un’Accademia di Belle Arti a Cagliari, per integrare e valorizzare l’identità e le specificità del popolo sardo in chiave contemporanea viva? Un altro Museo concepito senza una struttura formativa viva, rischia di tradursi nella solita cartolina nuragica, arroccata e confinata, immobile nello spazio e nel tempo, perché non utilizzare la “Fabbrica della creatività”, ossia la connessione tra Regione e Fondo Europeo di sviluppo regionale, per concepire un Museo che viva in un’Accademia? Soltanto con questa visione, si tutelano realmente le eccellenze regionali (in azione congiunta col polo Sassarese), solo in questa maniera si attiva un sistema isola, che possa entrare in dialogo diretto con enti e istituzioni nazionali e internazionali.

Perché ancora non si legge quanto e come un’Accademia di Belle Arti sia un’indotto economico e un reale investimento futuro? Possibile che una Regione a statuto autonomo, con un governatore come Solinas che incarna una forza politica con una storia d’azione e resistenza isolana, guardi il mondo dell’associazionismo e ignori la formazione artistica residente in quanto istituzione? Accademia d’alta formazione artistica, oggi vuole dire artisti residenti che possono interagire con l’altrove con la propria specifica formazione residente, vuole dire produzione locale di Pittori, Scultori, Designer, Scenografi, Costumisti e Registi, perché demandare la sua mancanza al dialogo con le associazioni, invece che istituirla per porla al centro del dialogo con le associazioni?

di Mimmo Di Caterino