Draghi
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Proseguono le consultazioni tra il presidente del Consiglio incaricato, l’economista Mario Draghi e i vari schieramenti politici.

La riforma fiscale dovrà prevedere “una rimodulazione delle aliquote e degli scaglioni” all’insegna della “progressività” dell’imposizione. E’ quanto ha detto Draghi ai gruppi parlamentari che sta incontrando nelle consultazioni, secondo quanto viene riferito all’ANSA da diversi partecipanti.

Draghi avrebbe anche detto che la riforma non dovrà prevedere “nuove tasse o imposte”, e che dovrà riuscire ad aggredire “il male endemico” dell’evasione fiscale. Il programma di governo, illustrato oggi ai gruppi parlamentari dal premier incaricato nei “pilastri generali”, verrà “dettagliato in Parlamento” nell’eventuale giorno della fiducia.

Per accelerare il piano vaccinale “a breve” dovrebbero arrivare dalla Ue “novità positive” per quanto riguarda i contratti con le ditte produttrici, mentre sul piano interno occorre lavorare sulla logistica per la loro somministrazione più rapida. È quanto avrebbe detto il premier incaricato Mario Draghi ai gruppi parlamentari che sta incontrando, secondo quanto viene riferito all’ANSA. Draghi avrebbe indicato negli insegnanti e nel personale scolastico delle categorie prioritarie a cui somministrare i vaccini, mentre andrebbe implementato l’uso dei tamponi rapidi tra gli studenti.

Il primo gruppo incontrato oggi è stato Europeisti – MAIE- Centro Democratico del Senato, la cui delegazione era composta da Riccardo Antonio Merlo, Andrea Causin e Gregorio De Falco. Poi è stata la volta del Gruppo Liberi e Uguali Camera e la Componente Liberi e Uguali Senato, rappresentati da Federico Fornaro e Loredana De Petris. In seguito Italia Viva della Camera e Italia Viva-PSI del Senato con Matteo Renzi, Maria Elena Boschi, Teresa Bellanova e Davide Faraone. Oltre un’ora di colloquio tra la presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni e il premier incaricato nel secondo giro di consultazioni. Per la delegazione di FdI anche i capigruppo di Camera e Senato, rispettivamente Francesco Lollobrigida e Luca Ciriani.

Si è concluso anche il colloquio con i Gruppi del Partito Democratico di Camera e Senato, la cui delegazione è composta da Nicola Zingaretti, Andrea Orlando, Valentina Cuppi, Graziano Delrio e Andrea Marcucci.

Alle 15.45 Forza Italia con Silvio Berlusconi che è appena arrivato alla Camera entrando dall’ingresso di via della Missione, limitandosi ad un saluto con i cronisti.
Alle 16.30 la Lega ed alle 17.15 il M5S.

Silvio Berlusconi alla Camera. L’ex premier guida la delegazione di Forza Italia alle consultazioni. “Arrivato a Roma – scrive Berlusconi sui suoi canali social – per partecipare alle consultazioni con il presidente del Consiglio incaricato, professor Mario Draghi”. L’ex capo del governo allega anche una foto in cui si appresta a scendere dalla scaletta del suo aereo.

In vista delle consultazioni è intervenuta la senatrice M5s ed ex ministra, molto vicina alle posizioni di Alessandro Di Battista, Barbara Lezzi: “partecipiamo alle consultazioni, abbiamo rispetto delle Istituzioni, perseguiamo il bene del Paese ma dobbiamo avere ed osservare alcuni limiti per ragioni di responsabilità” ma “se non fossero rispettati questi limiti, meglio astenersi. Avremmo forza e libertà per incidere dal Parlamento con azioni di verifica, indirizzo e controllo”. “Il M5S non può accettare di condividere il governo con Lega e, ancora di più, con Silvio Berlusconi”.

“Sono sicuro che Draghi userà la sua straordinaria esperienza e la sua forte leadership per far accadere le cose giuste”, ha detto Paolo Gentiloni, commissario Ue per l’economia in un’intervista al Financial Times online. L’ex presidente della Bce “conosce benissimo i colli di bottiglie, le difficoltà, le sfide inerenti a far avanzare le riforme in Italia”, osserva Gentiloni.

Il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, fa sapere che “domani incontreremo Draghi alle 12.45. Daremo un giudizio sul merito delle questioni e saremo attenti nel capire se le sue scelte seguiranno l’impostazione dell’allievo del prof. Caffè o invece quelle del primo periodo da presidente Bce”. “Chiediamo la proroga del blocco dei licenziamenti fino a quando ci sarà l’emergenza e della Cig attraverso il programma Sure. In parallelo va costruito un percorso di riforma di ammortizzatori sociali e politiche attive del lavoro”. “In un momento così drammatico è opportuno coinvolgere tutte le parti del Paese. Faremo presente al premier incaricato Draghi che ci sono alcune emergenze da affrontare: la difesa dei posti di lavoro e la creazione di nuova occupazione”, sottolinea Bombardieri.

PARTITO DEMOCRATICO: “Siamo veramente molto soddisfatti per le linee guida e abbiamo apprezzato l’approccio culturale, strategico del professore. Crediamo che i contenuti e la visione sono sicuramente garanzia di serietà, stabilità, forza e autorevolezza della sfida governativa del professor Draghi. Non possiamo che confermare fiducia”. Così il segretario Pd Nicola Zingaretti dopo le consultazioni. E’ “importante” tra le riforme quella “fiscale” con “pilastri indicati di progressività fiscale, rifiuto di proporre nuove tasse, rifiuto della cultura dei condoni come soluzione di questo tema che sarebbe sbagliata e attenzione alla fiscalità sul lavoro”, aggiunge. Come immaginate la squadra di governo? “Non ne abbiamo in alcun modo parlato, non abbiamo affrontato questo tema: anche la formula del governo spetterà al presidente incaricato alla luce del mandato del presidente della Repubblica e dalla valutazione sul perimetro della maggioranza. Ci rimettiamo alle valutazioni di Draghi”. “Con Draghi non abbiamo parlato di rapporti con altri partiti e in particolare con la Lega, Pd e Lega sono e rimangono due forze alternative e penso che sia un approccio condiviso anche dalla Lega. Siamo e rimarremo forze alternative e per questo abbiamo detto nessun veto a prescindere. Il punto è verificare quale perimetro programmatico e parlamentare il governo dovrà avere, è la valutazione che deve fare Draghi ed è il cuore di questi colloqui”. Zingaretti, che annuncia di aver presentato a Draghi un documento del partito come contributo al programma di governo, ribadisce di ritenere “molto positiva” la scelta europeista indicata dal premier incaricato. Il segretario Dem, rispondendo alle domande dei cronisti, sottolinea la compattezza del partito (“mai così compatti come ora”) ma definisce “da marziani” l’assillo per un eventuale congresso del Pd.

FRATELLI D’ITALIA – “E’ stato un incontro basato sui contenuti, ci limitiamo a un confronto franco su questo. Non mi aspettavo che Draghi potesse leggere le nostre proposte ieri notte, ma la nostra posizione è immutata. Non voteremo la fiducia ma faremo opposizione responsabile e patriottica”. Così la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, al termine delle consultazioni. “Vogliamo lavorare per impedire che le imprese muoiano, chiediamo l’abolizione del cashback grazie al quale potremo liberare 5 miliardi di euro”. “Abbiamo posto la questione della difesa delle infrastrutture nazionali che devono rimanere pubbliche”. “Non voteremo la fiducia al governo di Draghi ma siamo a disposizione della Nazione, per tutto quello che può essere utile”. “Abbiamo chiesto a Draghi che il suo governo ponga fine alla stagione dei Dpcm”, ha detto ancora la leader di Fratelli d’Italia. “Draghi – ha spiegato Meloni – ci ha parlato della sua riforma del fisco, immagina che le tasse non aumenteranno e immagina un sistema progressivo e esclude la flat tax”. “Draghi ci ha detto che ha un’idea di governo europeista, atlantista e ambientalista. Sul primo e secondo aspetto, l’Italia è parte dell’Unione europea e dell’Alleanza atlantica. Secondo noi va bene, quello che manca non è la presenza in queste istituzioni ma la capacità di starci anche difendendo gli interessi nazionali”.

ITALIA VIVA – “Con Matteo Renzi abbiamo espresso il totale sostegno di Iv all’impianto di programma e alle scelte che Draghi porterà avanti, con grande attenzione al piano vaccinale che va rafforzato rapidamente con attenzione al mondo della scuola”, ha detto Teresa Bellanova di Iv al termine della consultazione con il presidente del Consiglio incaricato Mario Draghi. Bellanova ha definito quello con Draghi come “un incontro molto positivo. Ci ha illustrato punti del programma da noi fortemente condivisi a partire dall’europeismo e dal forte ancoramento all’atlantismo e fino alla grande sostenibilità ambientale. In questi punti fondamentali c’è grande interesse ed attenzione alla fiducia da rafforzare nel Paese. I Cantieri, la creazione di opere utili per il Paese, di posti di lavoro, un forte sostegno al turismo e alle attività produttive, niente finanziamenti a pioggia ma incentivi in modo duraturo”, ha concluso. “Ci sentiamo come chi sente di rispondere a un appello importante di Mattarella che tiene conto delle condizioni del Paese che ha bisogno che il meglio delle forze parlamentari e sociali siano impegnati a costruire un futuro”, ha risposto Bellanova a chi le chiede come ci si senta a stare nella stessa maggioranza con la Lega. “Il programma di Draghi ci vede assolutamente convinti nel sostegno: punta su questioni su cui battiamo da tempo. Bisogna partire dai temi e non dalle persone”, ha concluso.

LEU – “Abbiamo riconfermato a Draghi la nostra disponibilità ad accogliere l’appello del presidente Mattarella e procedere alla interlocuzione nei modi che lui ritienga”, ha detto Federico Fornaro di Leu al termine della consultazione con il presidente del Consiglio incaricato Mario Draghi, sostenendo che si è trattato di “un incontro solo programmatico”. “Abbiamo apprezzamento per le sue valutazioni positive sulla gestione della pandemia e crediamo che l’obiettivo da perseguire sia quello del principio di precauzione con la sanità al primo posto”, ha concluso. “Il nostro auspicio è che le tre forze dell’alleanza, M5S, Pd e Leu, possano concordare un atteggiamento univoco sul costituendo governo Draghi. Come credo che varrà per tutti i gruppi parlamentari, ci riserveremo di dare una valutazione complessiva dopo che il presidente incaricato avrà fatto le ulteriori fasi”. “Non abbiamo discusso di ministri. La scelta della squadra di govertno resta totalmente in capo al presidente incaricato”. “Il nostro auspicio è che avendo condiviso con chi ha sostenuto lealmente il governo uscente si possa proseguire l’esperienza di programma e di alleanze ed avere un atteggiamento univoco verso il governo”, ha detto ancora.

“Draghi ha detto che le grandi opere infrastrutturali debbono essere giudicate e fatte sulla base dele ricadute occupazionali ed ambientali”, ha spiegato De Petris. “Riteniamo opportuno che ci sia, dopo la presentazione accurata del programma, un processo di confronto e condivisione” con Pd e M5S, “perché pensiamo che anche per il futuro questa sia un’alleanza strategica per il Paese”. Lo ha detto la senatrice di Leu, Loredana De Petris, dopo l’incontro con il presidente del Consiglio incaricato, Mario Draghi Poco prima il collega di partito, Federico Fornaro, aveva auspicato “un atteggiamento univoco sul costituendo governo Draghi”. “Il nostro è un auspicio, in questi giorni molto complicati abbiamo chiesto fra i primi un confronto con quella che riteniamo un’alleanza strategica, è fondamentale – ha chiarito De Petris -. C’è il rispetto delle posizioni di tutti, come ci deve essere rispetto per la nostra. Ma è importante mantenere alto il confronto sui temi e le scelte finali, sapendo che ogni forza ha la sua autonomia”.

EUROPEISTI – MAIE – CENTRO DEMOCRATICO DEL SENATO – “Condividiamo gli obiettivi certamente europeisti del governo che vogliamo davvero raggiunga il risultato. Siamo nati da un appello di Mattarella ai costruttori. Siamo davvero lieti che il 90% del Parlamento è diventato europeista e costruttore…”, ha detto Ricardo Merlo del Maie. “Abbiamo parlato con Draghi delle politiche per gli italiani all’estero”, ha concluso. Per Andrea Causin “Draghi traccia il profilo di un Paese che inizia a fare investimenti in modo coerente e sapiente in modo che il settore pubblico possa trainare l’impresa”.

“L’europeismo è una chiave di lettura di questo governo che si sta formando – ha detto il senatore Gregorio De Falco di Europeisti-Maie-Centro democratico- , un europeismo in chiave diversa dal passato: è necessario un europeismo federalista, che tenga conto del percorso fatto, degli errori. Bisogna rendere strutturali, questo ci ha detto il presidente del Consiglio incaricato, la capacità dell’Europa di essere un soggetto economico politico unitario, la necessità di creare un bilancio europeo attraverso il quale mutualizzare il ricorso al Recovery Fund”. “Non dobbiamo ritornare al passato, all’austerity e al 3% – ha aggiunto -, dobbiamo andare avanti. È una prospettiva di grande cambiamento. Per quanto riguarda l’atlantismo, il multilateralismo, un rifasamento come si dice in termini nautici. Nessun Paese può avere l’arroganza, la presunzione di poter stabilire unilateralmente rapporti con la Cina e la Russia. Poi c’è l’ambientalismo, visto non più come freno e limite ma come obiettivo e occasione di sviluppo, anche attraverso la transizione energetica”.