diga di Gutturu Mannu

Sospendere la dismissione della Diga Sant ́Antonio sul Rio Gutturu Mannu all’interno del parco regionale nel territorio tra i Comuni di Uta e Assemini. Lo chiedono Legambiente, Wwf e Lipu Secondo le associazioni ambientaliste “la diga rappresenta una testimonianza storica della vocazione mineraria del territorio, del quale, per oltre un secolo a partire dalla fine dell’800, la miniera di San Leone ha rappresentato il cuore pulsante.

Un legame profondo lega le popolazioni di questi territori a San Leone, ma la cosa purtroppo non sta impedendo al complesso di edifici, impianti e gallerie di scontare un inesorabile degrado per l’abbandono. Stessa sorte ha toccato la diga di S. Antonio la cui destinazione d’uso, come è noto, era connessa alle attività minerarie. Tuttavia pur con la fine dell’epopea mineraria quest’opera, grazie anche alla sua felice posizione, ha rappresentato da subito per i numerosi visitatori di queste montagne una parte imprescindibile del paesaggio, una testimonianza straordinaria dell’attività umana più recente che è riuscita ad integrarsi in modo mirabile con l’ambiente naturale circostante”. Ora che incombe la minaccia della sua demolizione, Legambiente, WWF e Lipu invitano tutte le parti in causa ad uno “sforzo comune affinché si eviti una simile ferita per il territorio, per il Parco e per la memoria storica di intere comunità”.

“Si utilizzino le risorse per la cura e la valorizzazione del sito – affermano in una nota -, che sia l’inizio di un percorso che possa estendersi sino ad interessare gli edifici minerari abbandonati. Non sta a noi suggerire soluzioni, che pur ci appaiono non impossibili, desideriamo esclusivamente che in uno scenario critico come quello che viene prospettato dalla delibera di Giunta Regionale del dicembre 2020, gli Enti locali interessati non si limitino a scrivere comunicati o a stigmatizzare via social la decisione assunta dalla Regione: compiano qualche passo in più”, concludono le associazioni.