Draghi
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“Sono passati quasi 5 anni da quando abbiamo portato il simbolo del Movimento Cinque Stelle al Comune di Dorgali, grazie al 42% dei voti dei nostri concittadini. E’ soprattutto nei loro confronti che adesso ci sentiamo in dovere di rendere pubblica la nostra posizione rispetto alle ultime vicende politiche. Con breve ma doverosa premessa. Siamo sempre stati molto indipendenti da discutibili dinamiche nazionali e regionali, che hanno spesso cercato di polarizzare gli attivisti in fazioni contrapposte. Abbiamo partecipato a numerosi incontri tra portavoce a vari livelli, portando le nostre proposte per migliorare il Movimento, elaborando documenti condivisi quasi all’unanimità… Tutti puntualmente ignorati dai ‘vertici’. In cambio, ci siamo trovati a dover difendere, non senza qualche imbarazzo, scelte nazionali che talvolta non condividevamo”, è quanto si legge in un post pubblicato su Facebook dai rappresentanti pentastellati del Comune di Dorgali.

“Oggi possiamo dire che la misura è colma. Non ci sentiamo più di poter difendere le ultime scelte operate a livello nazionale. Pur rispettando la volontà della maggioranza, che ha deciso per l’appoggio al governo Draghi, ci permettiamo di contestarne con forza il modo in cui ci si è arrivati. A promuovere questo voto un Reggente provvisorio non eletto da nessuno, che doveva condurci all’elezione di uno o più capi politici, e invece governa il movimento da oltre un anno. Ci ha sottoposto un quesito che è un insulto alla nostra intelligenza. Un sostegno al governo Draghi in cambio di un ministero della transizione ecologica (che di fatto già gestivamo)… che poi non abbiamo neanche ottenuto perché affidato a un amico di Renzi (quello che doveva lasciare la politica 4 anni fa e invece ha fatto cadere il governo Conte). Il garante ci indora la pillola raccontando che Draghi è un grillino (ma per favore!) ma evita colpevolmente di chiedergli cosa si farà con le concessioni autostradali ai Benetton, con l’Egitto che ci prende in giro da anni con la questione Regeni, con la presunta intenzione di ripristinare la prescrizione, solo per citare alcune questioni che ci stanno particolarmente a cuore”, scrivono i grillini del Nuorese sul social.

“I cosiddetti ‘big’ ci chiedono, in cambio di una poltrona per loro, di rinnegare quello contro cui abbiamo sempre combattuto: Berlusconi, Renzi, Salvini e le tecnocrazie europee. Ci chiedono di governare coi fautori del pareggio di bilancio in Costituzione e del dissolvimento dello stato sociale, coi sostenitori dei dogmi sui limiti ai rapporti debito e deficit-pil, con i difensori della ceduta sovranità monetaria all’Europa, coi feroci critici del Reddito di Cittadinanza, coi nostalgici della prescrizione e dell’impunità dei corrotti, con gli amanti del lavoro flessibile e precario. Chiedono a noi, ‘aspiranti rivoluzionari’, di prendere parte alla restaurazione. Ci avrebbero potuto e dovuto far votare DOPO la pubblicazione della lista dei ministri. Ci potrebbero ancora far votare come chiesto dalla On. Lezzi, visto che la fiducia verrà votata tra qualche giorno. Senza trascurare che oltre il SI e il NO alla fiducia, esiste anche l’istituto dell’astensione. In sintesi, come gruppo dorgalese ci vogliamo pubblicamente dissociare dai metodi e dal risultato che hanno portato al sostegno dell’istituendo governo Draghi. Siamo consapevoli che la democrazia e le leggi elettorali scaltramente confezionate per evitarci di incidere sulle sorti d’Italia ci impongano di dover accettare compromessi. Ma stavolta crediamo che il grande sacrificio che ci viene richiesto, potenzialmente un suicidio politico, non verrà ripagato da benefici per i cittadini, quanto da prebende da spartire tra i soliti noti, partiti e gruppi di affaristi, lupi travestiti da agnelli che, complice una stampa vergognosamente prona, si sono rifatti una verginità politica grazie alla cronica amnesia e ipocrisia degli italiani. Esprimiamo piena solidarietà e sostegno a chi non voterà la fiducia al governo Draghi, portando la voce del 40% (non proprio una minoranza trascurabile) di attivisti che si sono espressi in tal senso. Non nel nostro nome, grazie”, concludono nel post gli affiliati al Movimento.