Dovranno sborsare mille euro circa a testa. È questo il costo totale della tassa che ogni imprenditore oggi dovrebbe pagare come “gestione commerciante“. Un versamento dei contributi fissi che i titolari dei locali pagano quattro volte in un anno. “Speravamo che il Governo potesse sospendere il pagamento -spiega Emanuele Frongia, presidente della Fipe Confcommercio Sud Sardegna – è assurdo che oggi, mentre si parla ancora di Ristori quinquies, ovvero una sospensione ponte delle cartelle di pagamento almeno per altri due mesi, ci arrivano le tasse da pagare”.

Un’azienda di tre soci, una piccola snc di un bar, si trova a pagare 3mila euro, circa mille euro a testa. “Come è possibile che ci venga chiesto di pagare queste cartelle se non sappiamo come pagare? Molti di noi non hanno ancora aperto i loro locali – aggiunge – Il rinvio sarebbe stato il minimo se consideriamo che stiamo vivendo un’emergenza economica e sanitaria senza precedenti. Siamo allo stremo, mentre chiediamo di poter aprire i nostri locali anche la sera per poter sollevare in parte l’economia delle nostre casse, ci arrivano anche le tasse da pagare, oltre il danno, la beffa. I nostri dipendenti sono ancora in cassa integrazione – conclude – non riusciamo a farli lavorare. Otto di noi su dieci non riusciranno sicuramente a pagare”.