“Esprimiamo  tutta la nostra  preoccupazione  sul possibile allarme usura a cui molte delle partite Iva legate alla categoria potrebbero cadere, la categoria dei fieristi è probabilmente la più colpita dalla grave emergenza sanitaria che ormai si protrae da un anno, con il 99% delle possibilità di lavoro saltare nel 2020 e ancora fermi al palo , senza una data di ripartenza fissata per il 2021 – afferma Ivan Scarpa
Presidente AFI Sardegna – sono estremamente preoccupato per quanto sta accadendo agli operatori del settore che in Italia conta oltre il milione di addetti ai lavori e che anche in Sardegna sono un numero ragguardevole”.

“Non abbiamo mai avuto un confronto risolutivo,  e quei  pochi incontri avvenuti con le Istituzioni non hanno portato al risultato sperato – prosegue Scarpa -i ristori sono stati nulli o insufficienti,  nonostante il perdurare del fermo non sono in programma iniziative economiche significative per sostenere gli operatori, i pagamenti hanno continuato a correre con la stessa velocità dei giorni migliori, come gli affitti per cui per tanti oggi si prospetta anche il dramma dello sfratto”.

“Questa drammatica situazione teniamo dettata dalla disperazione , dalla totale mancanza di liquidità,  ad una nuova condizione di povertà,  può portare i più deboli a cadere nella rete del racket e dell’ usura , per questo Afi sta predisponendo una casella email dedicata per chi sia vittima di ricatto – conclude Scarpa – il grido di dolore dei fieristi Italiani , compresa la delegazione  Sarda , sarà portata a Sanremo dal 2 al 6 marzo con una manifestazione pacifica continuativa per tutti i giorni del Festival”