“Dopo tredici anni di attività e i risultati apprezzati al livello regionale, il comune di Capoterra non compare più tra i beneficiari del contributo Regionale per lo svolgimento del servizio”. Sono queste le parole di Leonardo Sarigu, direttore della Scuola Civica di Musica di Capoterra.

“A giugno 2020 – spiega – i consiglieri della maggioranza guidata dal sindaco Francesco Dessì intendevano sciogliere l’Istituzione per riformare il servizio e affidarlo a una società esterna nonostante rimanessero ancora in sospeso il pagamento dei docenti e gran parte delle lezioni. Ulteriore motivo emerso in Consiglio il solito contributo comunale di 15.000 euro annui, quale cofinanziamento oneroso indispensabile per l’attivazione degli incentivi RAS. Lo sdegno dei cittadini sui social e l’azione della minoranza contribuì a far cambiare la decisione optando per il completamento delle restanti lezioni. Nonostante le rassicurazioni espresse in consiglio e sui social dal sindaco e dalla maggioranza, ad oggi non si hanno notizie sull’espletamento dell’anno 2020/2021”.

“Ritengo grave quanto accaduto” afferma ancora Sarigu, secondo cui, la prossima amministrazione dovrà sciogliere diversi nodi e dovrà capire cosa sia successo.

“Anche quest’anno – sostiene ancora il direttore della Scuola Civica di Musica di Capoterra – nostri allievi sono arrivati primi nelle selezioni per l’accesso al conservatorio e diversi sono tra i migliori studenti. Nostri ex allievi sono stati ammessi all’accademia di Santa Cecilia in Roma e altri si sono laureati ora suonano e insegnano”.

“I risultati di un grande staff – conclude Sarigu – non devono andare perduti, quindi continuerò ad essere a disposizione di tutti per contribuire e migliorare. Questo progetto nato ben prima delle amministrazioni Dessì, sin dal 2007 è sempre stato rivolto a tutti ed è servito a dare una grande prevenzione contro il disagio giovanile oltre alla possibilità di espressione culturale a tutta la comunità. Paragonare una cifra irrisoria annua per ottenere importanti finanziamenti verso una comunità intera, a fronte dei benefici resi, significa voler escludere le possibilità di crescita di ogni singolo cittadino dalla propria azione di governo”.