Sardinia radio telescope

Al via il potenziamento del Sardinia radio telescope (Srt), il radiotelescopio gestito dall’Osservatorio astronomico di Cagliari dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf). Ad aggiudicarsi le due gare dell’Inaf per il miglioramento dell’infrastruttura, la compagnia Leonardo, attraverso la controllata Vitrociset. I lavori permetteranno di migliorare le capacità scientifiche del radiotelescopio sardo nel monitoraggio dei detriti spaziali.

Vitrociset si occuperà, in particolare, “dell’integrazione dei sistemi elettromeccanici al servizio dei ricevitori sul radiotelescopio, e fornirà all’infrastruttura un sistema metrologico avanzato”, si legge in una nota di Leonardo. I lavori di potenziamento consentiranno, inoltre, “di integrare e validare la nuova strumentazione scientifica, predisporre l’infrastruttura per gli sviluppi tecnologici e scientifici, razionalizzarne le attività di manutenzione e gestirne e migliorarne l’affidabilità”.

Alto circa 70 metri, con un peso di oltre 3.000 tonnellate e una parabola con un diametro pari a 64 metri, il Sardinia radio telescope, voluto fortemente dall’ex presidente dell’Inaf, Nichi D’Amico, scomparso a settembre 2020, è il più avanzato tecnologicamente e il più grande dei tre radiotelescopi installati in Italia, oltre a quelli di Medicina (Bologna) e di Noto (Siracusa). Realizzato dall’Inaf in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) nel territorio del Comune di San Basilio, nella provincia del Sud Sardegna, il radiotelescopio sardo scruta il cielo ininterrottamente per lo studio di sistemi planetari con pianeti simili alla Terra, sistemi stellari e oggetti celesti dalla forte emissione radio, come radiogalassie e buchi neri.