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La scelta di rendere viale Sant’Avendrace a Cagliari a senso unico oppure no spetterà ai residenti. Infatti, tutti i cittadini maggiorenni dell’omonimo quartiere – annuncia il Comune di Cagliari – potranno partecipare, a partire dalle 15 di mercoledì 24 febbraio e fino al 25 marzo, al sondaggio online sul senso unico di viale Sant’Avendrace. L’Amministrazione comunale intende sottoporre alla valutazione dei cagliaritani la scelta su una eventuale modifica alla circolazione stradale su uno dei principali punti di accesso a Cagliari.

“Abbiamo pensato – spiega il sindaco Paolo Truzzu – che fosse giusto che questa scelta non fosse presa dall’Amministrazione ma fatta dai cittadini”. La procedura, illustrata in una conferenza stampa dal sindaco, affiancato dall’assessore alle Politiche per la mobilità, Alessio Mereu e dal presidente della Commissione per l’Innovazione tecnologica, Raffaele Onnis, sarà semplice e facilmente accessibile a tutti gli aventi diritto che saranno, non solo i residenti, ma anche tutti gli esercenti che operano nel quartiere di Sant’Avendrace. Cliccando sul link che sarà presente nella home page del sito del Comune di Cagliari e inserendo il proprio codice fiscale, si avrà accesso alla pagina con la scelta tra le due opzioni: senso unico o doppio senso. “La settimana prossima consegniamo il cantiere per l’avvio dei lavori di riqualificazione di San’Avendrace e tra gli interventi è prevista la realizzazione di una pista ciclabile. In caso di mantenimento del doppio senso di marcia nel viale Sant’Avendrace, si perderebbero circa settanta parcheggi, quelli che stanno sul lato destro entrando dal viale Trieste. In caso contrario, con il senso unico (e contestualmente il senso opposto in viale Santa Gilla), verrebbero a mancare circa dieci posteggi. Ora vogliamo che la parola passi ai cittadini che, per circa un mese, con questo sondaggio online, potranno scegliere una tra le due soluzioni”.

Un esempio di coinvolgimento attivo dei cittadini nelle scelte dell’Amministrazione è l’obiettivo che il Comune sta cercando di perseguire con questo tipo di iniziativa che non resterà isolata. “Avremo un dato che non potrà essere inquinato da valutazioni di soggetti che non fanno parte di quel territorio perché vogliamo che la scelta venga fatta da chi il quartiere lo vive tutti i giorni visto che cambierà un loro pezzo di città e vogliamo siano loro a decidere su cosa preferiscono in un’ottica di partecipazione”.