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S’intitola “Senza Fiato/ Una risata vi seppellirà. A me la fibrosi cistica. (Forse)”. È lo spettacolo del Teatro del Segno, online il 27 e 28 febbraio in forma di docufilm su You Tube. Svela in chiave tragicomica i dettagli della grave malattia genetica. Una patologia rara ma non troppo: in Italia ci sono 200 nuovi casi all’anno, su 3000 neonati almeno uno è affetto da fibrosi cistica e circa 6000 pazienti sono in cura nei centri specializzati.

Pierpaolo Baingiu, autore e interprete, racconta con ironia la propria storia, segnata fin dall’inizio dai sintomi della mutazione del gene CFTR, in un susseguirsi di ricoveri e terapie sempre più invasive. Il monologo satirico è il fulcro di “Senza Fiato – Apriamo il sipario sulla Fibrosi Cistica e sulla donazione degli organi”, progetto della Lega Italiana Fibrosi Cistica della Valle d’Aosta che parte dalla forza espressiva e comunicativa del teatro per affrontare temi complessi come la malattia e il trapianto. Oltre agli appuntamenti dedicati alle scuole, la visione di “Senza Fiato”, sulle note del sax di Luciano Sezzi e con la regia di Stefano Ledda, rappresenta per tutto il pubblico un momento di riflessione ma anche di divertimento.

“Provate a respirare attraverso una cannuccia: all’inizio non vi accadrà nulla poi inizierete a sentire un cerchio alla testa: io sto sempre così – spiega Baingiu – e questo non è nulla: provate a giocare a soffiare con le figurine. Non ne ho mai vinta una”. L’umorismo a tratti “nero” è l’ elemento dominante dello spettacolo che mette in luce gli aspetti grotteschi e paradossali del sistema sanitario e i pregiudizi verso la diversabilità. Una storia non – ancora – a lieto fine, ma in evoluzione grazie alla ricerca e ai progressi della medicina: 50 anni fa non si superava l’infanzia, oggi l’età media sfiora i 40 anni. E, come dice Baingiu: “la situazione non può che migliorare”.