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Minacce, ingiurie, e una vita impossibile, con ben 400 chiamate in due giorni da parte dell’ex marito. Una 51enne di Carbonia non ce l’ha fatta più, nonostante l’ex marito fosse già stato colpito da provvedimenti restrittivi. I fatti andavano avanti da tempo: la sera del 5 settembre dell’anno scorso, una 50enne di Carbonia presentò querela nei confronti del marito, M. M., 51enne di Carbonia, per maltrattamenti in famiglia, perché fu minacciata con una roncola alla presenza del figlio.

Quella sera, di concerto con l’Autorità giudiziaria, i Carabinieri applicarono all’uomo la misura dell’allontanamento di urgenza dalla casa familiare, misura poi convalidata l’8 settembre con l’aggiunta del divieto di avvicinamento alla donna. Dal 9 la donna insieme al figlio si trasferì in un altro appartamento, abbandonando la casa coniugale, poiché situata in località molto isolata, temendo che il marito potesse raggiungerla e farle del male.

Tuttavia, nonostante le misure dell’autorità giudiziaria, l’uomo ha continuato ad avere condotte vessatorie e persecutorie nei confronti dell’ex compagna con pedinamenti, appostamenti sotto casa e sul posto di lavoro, continui messaggi ingiuriosi e minatori. Inoltre in un’occasione la donna si è recata presso l’abitazione coniugale per prendere alcuni effetti personali e ha trovato tutti i mobili, le suppellettili e i propri effetti personali distrutti; l’uomo aveva addirittura tagliato alcuni reggiseni della donna.
Nei giorni scorsi, il 10, il 13 e 22 febbraio, la vittima è tornata nuovamente dai carabinieri di Carbonia dove ha esposto nuovi gravi fatti sporgendo querela per atti persecutori, spinta anche dal fatto che il marito si era nuovamente presentato sotto l’abitazione minacciandola e brandendo un coltello, dopo averle inviato messaggi minatori e profondamente ingiuriosi, danneggiandole l’autovettura ossessionandola con chiamate, ben 400 in due giorni.

I carabinieri hanno riferito immediatamente all’Autorità Giudiziaria che pertanto ha richiesto una misura cautelare più afflittiva nei confronti dell’uomo. Stamani, dopo che il Tribunale di Cagliari ha emesso l’ordinanza di cattura e arresto dell’uomo, i carabinieri si sono recati a casa di quest’ultimo e lo hanno arrestato conducendolo nel carcere di di Uta in quanto “appare significativa e allarmante la continuità delle condotte vessatorie che appare indicativa di una personalità incline alla prevaricazione e alla minaccia. Per tali motivi la custodia cautelare in carcere appare l’unica misura adeguata per tutelare la persona offesa”.