Si allarga l’inchiesta della Procura di Sassari sulla diffusione del Covid-19 negli ospedali e si arricchisce di un nuovo filone. Nei giorni scorsi gli inquirenti hanno convocato una quindicina fra infermieri e medici della Clinica medica e di Medicina interna dell’Azienda ospedaliera universitaria di Sassari, dove lo scorso gennaio erano scoppiati nuovi focolai di contagio. Una parte degli operatori convocati sono stati sentiti la settimana scorsa in Procura come persone informate dei fatti, l’altra parte sarà ascoltata nei prossimi giorni.

Dalla scorsa primavera l’inchiesta coordinata dal procuratore Gianni Caria e affidata al sostituto Paolo Piras punta a stabilire eventuali responsabilità per quanto accaduto a Sassari nelle fasi critiche dell’emergenza, in particolare in ambito sanitario: ospedali ma anche case di riposo, residenze sanitarie assistite e centri residenziali per anziani.

La lente è sull’organizzazione del sistema di emergenza, che nella prima fase critica non avrebbe funzionato e non avrebbe impedito al virus di diffondersi tra medici, operatori, pazienti e ospiti. Altre inchieste sono aperte in altre Procure sarde: a Oristano sulla gestione dell’emergenza, a Tempio Pausania e Cagliari sulla riapertura delle discoteche la scorsa estate e a Lanusei (Ogliastra) sui protocolli per la vaccinazione e la sanificazione dei locali ospedalieri.