Inaugurazione dell’anno accademico all’Università di Cagliari con una ricorrenza particolare da festeggiare: quattro secoli di storia dal privilegio regio di fondazione. Particolare e attuale il tema: “Immunità, dal cancro al Covid 19, sogni e sfide”. Ne parlerà Alberto Mantovani, direttore scientifico dell’istituto clinico Humanitas e professore emerito di patologia generale.

La cerimonia è in programma giovedì 4 marzo, alle 10.30, nell’aula magna di Palazzo Belgrano. E sarà l’ultima del mandato della rettrice Maria Del Zompo, prima dell’insediamento del nuovo rettore Francesco Mola. Durante l’inaugurazione sarà scoperta una epigrafe commemorativa dedicata proprio al raggiungimento dei quattrocento anni. “Un grande traguardo – ha detto Del Zompo – raggiunto da un ateneo orgoglioso delle sue antiche radici, ma giovane e moderno nella sua organizzazione, con lo studente al centro delle iniziative legate allo sviluppo del pensiero critico e della consapevolezza dell’importanza della democrazia che ha al centro valori di solidarietà e di inclusione”.

“Tornerò a fare ricerca”, annuncia. Ma nel mirino c’è subito un altro dei traguardi prefissati: l’apertura del primo asilo nido dell’Università di Cagliari. “Abbiamo puntato molto – spiega – sull’obiettivo di diventare un ateneo che, nel valorizzare l’identità propria e del territorio, fosse al centro dello sviluppo culturale, sociale ed economico della Sardegna, attraverso l’innovazione, la disseminazione della conoscenza, la diffusione della cultura dello sviluppo sostenibile. Perció anche con riguardo alla promozione delle pari opportunità, dell’inclusione e dell’integrazione”.

La rettrice si è detta orgogliosa anche delle politiche di genere sostenute dall’Università: “Siamo stati tra i primi atenei italiani a dotarsi di un Piano per l’uguaglianza di genere (Gender Equality Plan – GEP), strumento chiave per superare i divari di genere nel mondo della ricerca, rimuovendo gli ostacoli che impediscono ai talenti di esprimere il loro potenziale e contribuendo a diffondere una cultura delle pari opportunità. Dall’anno accademico 2017/2018 l’Ateneo porta avanti una campagna costante e continua di sensibilizzazione nei confronti di studenti, studentesse e di tutto il personale e dei cittadini contro la violenza di genere”.

Negli ultimi sei anni, gli immatricolati sono cresciuti da 3984 a 4374, gli iscritti al primo anno dei corsi di laurea triennale e di laurea magistrale a ciclo unico da 5334 a 6012, gli iscritti al primo anno delle lauree magistrali da 1155 a 1460. Aumenta la soddisfazione dei laureandi. Secondo i dati Almalaurea nel 2015 l’indice era del 68% (risposte positive oltre l’80%), mentre nel 2019 ha raggiunto il 74,19% (con oltre l’88% di risposte positive). Un ateneo che ha preso subito confidenza con le alternative alla didattica in presenza dai primi giorni di pandemia: in appena 20 giorni – a marzo 2020 – il 100% dei corsi era on line su 3 diverse piattaforme. E, dal 23 marzo al 30 settembre, si sono laureati a distanza 1664 studenti.