Screening di massa a Cagliari: file ordinate e nessuna ressa davanti alle scuole

I cancelli delle palestre delle scuole di Cagliari che ospitano le 17 postazioni sono stati aperti alle 8.30 questa mattina, ma le persone, soprattutto anziani, si sono messi in fila già dalle 7

File ordinate e nessun assembramento a Cagliari, per la quarta tappa della campagna di screening “Sardi e sicuri”, organizzato dalla Regione Sardegna e condotto da Ares-Ats per tracciare la diffusione del virus nell’Isola.

La possibilità di effettuare il tampone avverrà in due giornate, oggi 6 e domenica 7 marzo, mediante l’impiego immediato dei tamponi antigenici di nuova generazione, a immunofluorescenza e alta sensibilità alla rilevazione del virus. I cancelli delle palestre delle scuole di Cagliari che ospitano le 17 postazioni sono stati aperti alle 8.30 questa mattina, ma le persone, soprattutto anziani, si sono messi in fila già dalle 7.

Poca affluenza alla Fiera, dove sono state allestite otto postazioni per lo screening e un’area per avviare la campagna di vaccinazione a circa un migliaio di over 80 del capoluogo. “Sta andando molto bene – dice all’ANSA il commissario di Ares-Ats Massimo Temussi – questa mattina ci sono state molte file ma i tempi di attesa sono comunque accettabili. Lanciamo però un appello ai cittadini che vogliano sbrigare il test più rapidamente: alla Fiera non sci sono file e si può effettuare il tampone in maniera molto più veloce”.

Soddisfatto anche il sindaco di Cagliari, Paolo Truzzu: “Mi sembra ci sia una grande risposta da parte dei miei concittadini. Ribadisco l’appello ad andare a fare il test: non ci sono rischi nè assembramenti ed è un’occasione. Ricordo poi che possono recarsi allo screening anche i non residenti a Cagliari che sono domiciliati in città. Nessuno verrà mandato via”. “La fila è stata abbastanza veloce – dice una residente del quartiere Villanova – dopo avere fatto il test ci hanno rilasciato un foglio con le istruzioni per quando ci invieranno l’sms con le credenziali per l’esito del tampone”. Circa 600 gli uomini e le donne in campo, tra medici, infermieri, tecnici informatici e volontari.

Alcune foto: