Parte oggi l’obbligo di sottoporsi ai controlli sanitari anti-Covid per tutti coloro che arrivano in Sardegna e il primo test di questo sistema è spettato al porto di Olbia. Tra le 6.30 e le 7.30 di stamattina hanno attraccato tre navi, due provenienti da Livorno e una da Civitavecchia, con a bordo complessivamente circa 600 persone. Ad accoglierli alla stazione marittima due postazioni e gli operatori di Ats, Capitaneria di porto e protezione civile, oltre alle forze dell’ordine.

Inizialmente sono stati fatti transitare nell’area di controllo sanitario tutti i passeggeri della prima nave, arrivata puntuale dalla Toscana con a bordo oltre 300 persone. In seguito sono stati apportati alcuni correttivi per consentire agli autotrasportatori di non perdere tempo rispetto alla loro tabella di marcia, ma anche per far sì che le persone già sottoposte a tampone con esito negativo entro le ultime 48 ore potessero lasciare lo scalo senza ingrossare la fila all’ingresso dei controlli. Agli autisti dei mezzi che dovranno lasciare la Sardegna entro domani sera è stato consentito di proseguire verso la propria destinazione senza attendere di essere controllati.

Tra i viaggiatori ci sono soprattutto lavoratori, anche per effetto del divieto di spostarsi tra le Regioni, senza una reale necessità autorizzata, confermato anche nell’ultimo Dpcm da Draghi. Tra chi arriva per la prima volta in Sardegna e chi la frequenta abitualmente, la valutazione della scelta fatta dalla Regione per rendere obbligatori i test o il certificato di negatività o vaccinale per l’ingresso nell’Isola è positiva. “Se è fatto bene, il controllo non è un problema, almeno siamo tranquilli”, dice un signore mentre attende di fare il tampone. “L’avessero fatto quest’estate sarebbe stato più intelligente – commenta – ma hanno fatto uno schifo assurdo”. Un altro professionista che arriva dall’Isola d’Elba approva. “Il sistema è giusto, da qualche parte dobbiamo ricominciare e la stagione turistica sta arrivando”, afferma. Anche se “un po’ più di preavviso mi avrebbe consentito di fare il tampone prima di imbarcarmi, invece ho ricevuto un messaggio dalla compagnia solo sabato pomeriggio”, lamenta. Dopo un’ora di fila però un libero professionista sbotta, e non è il solo. “Sono stato da poco in Sicilia, dopo 15 minuti dallo sbarco a bordo dell’auto ho fatto il tampone, ho atteso un’altra mezz’ora per l’esito, senza scendere dal mezzo, e sono andato via senza incorrere in assembramenti – dice – così invece è disorganizzazione allo stato puro, si creano file e disagi, Solinas guardi a cosa hanno fatto altrove, come in Sicilia”.

Promossi i test anche in aeroporto Olbia

Al via lo screening per l’accesso in sicurezza in Sardegna, in vigore da oggi sulla base dell’ordinanza firmata nei giorni scorsi dal governatore Christian Solinas, anche all’aeroporto “Costa Smeralda” di Olbia. Avvantaggiato dal risicatissimo numero di voli e da un coefficiente di riempimento bassissimo, i due team vaccinali arruolati dall’Ats hanno dovuto fare solo una quindicina di tamponi su 67 passeggeri arrivati alle 10.15 a bordo del volo Alitalia proveniente da Fiumicino. Gli altri viaggiatori erano equamente suddivisi tra chi aveva con sé il certificato di negatività del tampone fatto entro le ultime 48 ore e chi ha scelto di non farlo nell’area sterile dello scalo gallurese, ricorrendo alla possibilità di autoisolarsi e provvedere entro i prossimi due giorni al tampone nel luogo in cui dimorerà.

Quest’ultima è un’opzione preferita soprattutto da chi è arrivato nell’isola per recarsi nella seconda casa, mentre tra le persone che hanno fatto il tampone prima di lasciare il “Costa Smeralda” prevalevano i residenti in Sardegna, Gallura soprattutto. I vertici dell’Ats e dell’aeroporto hanno monitorato l’andamento delle operazioni con l’intento di capire come meglio calibrare l’attività di screening in funzione dell’aumento graduale dei flussi di traffico, auspicabile in vista della stagione turistica. Già questa prima giornata è servita per esempio per valutare l’opportunità di quadruplicare le postazioni operative nel porto dell’Isola Bianca, dove per evitare code da domani ci saranno otto postazioni per l’accettazione e otto equipe sanitarie per eseguire i tamponi, contro le due odierne. La regolarità delle operazioni è confermata anche dall’atteggiamento dei passeggeri in fila per il tampone.

“È un sistema assolutamente giusto, è un modo per aiutare la Sardegna a restare in zona bianca”, dice un lavoratore olbiese di rientro da impegni nella capitale. “Questo significa salute e lavoro per tutti – aggiunge – il sistema è efficiente e sta funzionando”. La pensa così anche un imprenditore siciliano trapiantato in Gallura da oltre vent’anni. “Ero in Sicilia per vedere la famiglia, non c’era il tempo di fare il tampone, ma trovo che la procedura sia funzionale”, dichiara. Il poco preavviso, frutto di una decisione ponderata a lungo e assunta solo nelle ultime ore, è il motivo per cui anche una coppia di origine sarda ma romana d’adozione è sprovvista del tampone. “Siamo qui perché nostra figlia, che abita in Sardegna, sta poco bene – spiega lei – resteremo nella nostra seconda casa ma prima preferiamo fare il tampone”.

Temussi (Ats): “Bene prova generale test arrivi”

“Sono molto soddisfatto perchè tutto sta funzionando come nei programmi: oggi è stata la prova generale per i test sugli arrivi in Sardegna ed è andata bene”. Lo dice il commissario straordinario dell’Ares-Ats (azienda unica sanitaria dell’Isola), Massimo Tenussi, che oggi ha visionato in prima persona l’andamento dei controlli nei porti e negli aeroporti sardi per salvaguardare la fascia bianca.

“L’organizzazione che abbiamo approntato in sole 36 ore in cinque porti e tre aeroporti sta funzionando e sono molto soddisfatto – aggiunge – ci sono piccoli ritocchi da fare ma non ci sono stati grossi problemi. Abbiamo avuto qualche criticità nel porto di Olbia dove erano attese circa 300 persone e ne sono arrivate contemporaneamente circa 700 suddivise in due traghetti – osserva – ma siamo riusciti comunque a gestire l’afflusso e c’è stato solo qualche ritardo”.

Temussi poi ringrazia gli operatori sanitari che si sono messi a disposizione per i controlli voluti dal governatore Christian Solinas e avviati oggi: “ancora una volta hanno dato grande dimostrazione di solidarietà e ci hanno messo la faccia. anche grazie a loro la macchina dei test e dei controlli sta funzionando”.