La Juventus ha battuto il Cagliari per 3-1 in una partita della 27/a giornata del campionato di serie A giocata a Cagliari.

“Io dell’arbitro non ho mai parlato e continuo a non farlo, vado avanti per la mia strada cercando di migliorare me e la squadra per raggiungere il nostro obiettivo”. L’allenatore del Cagliari, Leonardo Semplici, ai microfoni di Sky Sport non commenta l’episodio dell’ammonizione di Cristiano Ronaldo per il fallo su Cragno.

“Abbiamo concesso troppe ripartenze – ha aggiunto il tecnico – ci siamo esposti alla loro bravura: ogni volta che ripartivano, non avevamo le giuste distanze tra i reparti. La mia squadra per salvarsi deve avere un altro atteggiamento, mi assumo le colpe di questo ko: oltre ai meriti della Juve, oggi ci abbiamo messo del nostro. Nella ripresa c’è stata una reazione, ma bisogna migliorare tanto”.

Cristiano Ronaldo il più discusso dopo il Porto. E CR7 superstar della vittoria che consente alla Juventus di non perdere terreno sull’Inter. E di sperare ancora nello scudetto. Tre a uno alla Sardegna Arena: e la firma è tre volte del capocannoniere del torneo. Troppa rabbia per il brutto saluto alla Champions League, troppa roba per il Cagliari ordinato e compatto, ma giù alla prima occasione: per la squadra di Semplici (per lui prima sconfitta sulla panchina rossoblù) la vera sfida da vincere è quella di sabato prossimo con lo Spezia in trasferta. Juventus costretta a vincere. Lo sa anche Cr7 che infatti segna subito: lui è bravo a saltare più su di tutti sull’angolo di Cuadrado.

Ma la difesa rossoblù se lo perde proprio. L’attaccante è bravo a finire proprio dalle parti di uno dei più piccoli in quel momento nell’area rossoblu. Morata si mangia il raddoppio al 22′, ma tre minuti dopo ci pensa sempre il portoghese: si procura il rigore su un’uscita a valanga di Cragno. E poi lo trasforma. Non c’è discussione: Ronaldo forse non raggiungerebbe mai il pallone, ma il portiere effettivamente lo tocca con i guanti. Non basta: al 32′ Chiesa vola sulla fascia sinistra, cambia gioco e serve sempre lui solissimo: piccola finta, poi botta sul palo più lontano imprendibile per Cragno. Tutto il repertorio di Cr7 messo in mostra in 32 minuti: un gol di testa, uno di destro (il rigore) e uno di sinistro. Si può anche aggiungere un’ammonizione per un intervento a gamba tesa che finisce sul viso di Cragno, sanguinante a terra. Un episodio che sarebbe potuto costare anche il rosso, ma il Var non interviene.

E alla fine, proprio mentre Calvarese sta mettendo in bocca il fischietto, Ronaldo si mangia il poker. Insomma fa tutto lui, compreso messaggio polemico rivolto alle telecamere e forse alle critiche post Porto. E meno male che il campo di Cagliari era l’unico che mancava alla sua collezione di gol italiana. Poco più di mezz’ora e partita già finita. Pirlo può permettersi di chiamare fuori Alex Sandro (qualche problema per l’esterno) e di mettere Bernardeschi laterale a sinistra sulla linea dei difensori. Esperimenti, già provati, che porterebbero tornare utili nella rincorsa all’Inter. Nella ripresa c’è un po’ di gloria anche per il Cagliari.

E soprattutto per Simeone: il gol dell’1 a 3 (assist di Zappa) non riapre la partita ma serve al Cholito per interrompere un digiuno che durava dal 31 ottobre. A questo punto il Cagliari ci prova anche. Allenandosi in vista di gare (a partire da sabato) più importanti, piano piano prende campo. Ma la Juventus si salva sempre senza troppi affanni: unico pericolo che potrebbe riaccendere la partita è un tiro di Pereiro. I bianconeri potrebbero sfiorare il quarto gol in contropiede. E finisce così: la Juventus crede alla rincorsa, il Cagliari continua a sperare nella salvezza.