«Provvedimento che penalizza soprattutto la Sardegna, visto l’elevato  numero di abitazioni di proprietà di non residenti. Adesso, il Governo si impegni a sostenere con adeguate risorse la Regione per rafforzare i controlli a porti e aeroporti dell’Isola ed evitare che l’autorizzazione a spostarsi nelle seconde case si trasformi in un pericoloso esodo pasquale di massa con grave rischio di diffusione del contagio».

È quanto affermano Pino Cabras, Andrea Vallascas ed Emanuela Corda, i tre deputati sardi de “L’Alternativa c’è” in un’interrogazione al Governo in merito ai recenti misure per il contenimento dei contagi da Covid-19 che autorizzano, come recita il sito della Presidenza del Consiglio dei Ministri, il «rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione, compreso il rientro nelle “seconde” case” ubicate dentro e fuori regione.

«In una fase in cui l’epidemia registra preoccupanti indici di diffusione a livello nazionale e la campagna di vaccinazione stenta ancora a decollare – spiegano – autorizzare spostamenti nelle seconde case, anche in altre regioni, rappresenta un motivo di legittimo allarme per l’alto rischio sanitario che comporta per residenti e non residenti».

«Tra l’altro, i sistemi di controllo nell’isola non sono affatto pronti a sostenere la pressione prodotta da alti flussi di presenze, considerato che il personale abilitato ai controlli (medici, sanitari, forze dell’ordine) è impegnato nelle campagne di screening e di vaccinazione in tutta l’Isola».

«Non vorremmo – concludono – che si riproponga la stessa situazione di rischio della scorsa estate quando la Sardegna, da regione con bassi indici di diffusione del virus, si è trasformata in luogo di contagio con il coinvolgimento di altre regioni».