Il Consiglio dei ministri ha deciso di impugnare la legge della Regione Sardegna n. 1 del 18/01/2021, “Disposizioni per il riuso, la riqualificazione ed il recupero del patrimonio edilizio esistente ed in materia di governo del territorio. Misure straordinarie urgenti e modifiche alle leggi regionali n. 8 del 2015, n. 23 del 1985 e n. 16 del 2017” in quanto numerose disposizioni si pongono in contrasto con la normativa statale in materia di tutela del paesaggio, in violazione dell’articolo 117, secondo comma, lettera s) della Costituzione, nonché delle norme fondamentali delle riforme economico-sociali contenute nella legge urbanistica n. 1150 del 1942 e nel Testo Unico dell’edilizia di cui al dPR n. 380 del 2001. Lo rende noto il comunicato stampa del Cdm.

Ambientalisti: “Impugnazione scelta di civiltà”

“Una scelta per preservare il futuro, una scelta di civiltà”. Questa la reazione dell’associazione ambientalista Gruppo d’Intervento giuridico dopo la decisione del Governo di impugnare il Piano Casa della Sardegna diventato legge due mesi fa. “E’ stata accolta – scrive il presidente Stefano Deliperi in una nota – la richiesta del Grig trasmessa assieme alla petizione per la salvaguardia delle coste sarde, per il mantenimento dei vincoli di inedificabilità costieri stabiliti dalle normative vigenti e dal Ppr sottoscritta da quasi 40mila cttadini”. Inoltre, “il testo è denso di illegittimità, non potendo la Regione eludere l’obbligo di pianificazione paesaggistica congiunta in tutta quella fascia costiera e nelle aree agricole tutelate con vincolo paesaggistico”. Secondo la consigliera regionale dei Progressisti, Maria Laura Orrù, “cambia il governo ma non la sostanza, il tanto discusso piano casa è stato impugnato per grave incostituzionalità.

La Giunta Solinas e la sua maggioranza prendano atto del fatto che non possono consentire una cementificazione selvaggia e irrispettoso del nostro territorio e dei nostri beni ambientali e paesaggistici. Dispiace perché la prepotenza e l’impreparazione di questa Giunta nell’affrontare il tema crea solo gravi danni ai cittadini sardi”. Per i deputati del Movimento Cinquestelle “c’era da aspettarselo”. Più volte, dice Paola Deiana, “abbiamo messo in guardia il Consiglio regionale, l’illegittimità era chiara, così come è palese che questo governo regionale di centrodestra non ne fa proprio una giusta”. Soddisfazione da parte del collega Mario Perantoni: “Resta lo sconforto per l’ennesima dimostrazione di incompetenza e di totale indifferenza della giunta sardo-leghista al dialogo e alle indicazioni degli esperti”.

Legambiente e Verdi: “Impugnazione opportuna”

Soddisfazione tra gli ambientalisti per l’impugnazione del Piano Casa approvato due mesi fa dal Consiglio regionale della Sardegna. “E’ opportuna la deliberazione del Governo su una legge che intendeva far passare il principio per cui il governo del territorio non ha bisogno di regole e tantomeno di pianificazione paesaggistica e urbanistica – scrive Legambiente Sardegna in una nota – una legge che dispone una serie di regole provvedimenti in totale opposizione alle politiche innovative varate dalla Ue con il Green Deal che richiedono una maggiore protezione dei territori”.

Il ricorso del Governo è una bella notizia anche per Angelo Bonelli, coordinatore nazionale dei Verdi: “Avevamo presentato un’istanza contro una legge che con l’alibi del Covid prevede 10 milioni di mc di cemento su un’isola conosciuta per le sue bellezze naturali e inoltre autorizza irresponsabilmente la trasformazione di seminterrati e abitazioni”. Per il capogruppo del Pd in Consiglio regionale Gianfranco Ganau, l’impugnazione “conferma la correttezza della dura battaglia fatta dalle opposizioni e sostenuta dalle associazioni ambientaliste contro una norma che consentiva la realizzazione di milioni di metri cubi di cemento, inaugurando una vera e propria deregulation urbanistica con un vero e proprio disastro dal punto di vista ambientale”